Da omeopatia a farmaci, Omeoimprese: "Occorre una corretta cultura"
I prodotti omeopatici diventano farmaci per legge e Giovanni Gorga commenta: "D'ora in poi tutti sapranno che in farmacia si trovano farmaci al 100%"
Gli omeopatici non sono preparati, ma medicinali. Lo dice l’Agenzia Italiana del Farmaco.
Il 30 giugno 2017 è scaduto il termine di presentazione dei dossier di registrazione dei prodotti omeopatici, che entro il 2019 otterranno l’AIC, l’autorizzazione all’immissione in commercio. “Con buona pace dei detrattori delle medicine complementari – spiega Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, l’associazione delle aziende dell’industria dell’omeopatia – d’ora in avanti quello che gli italiani troveranno in farmacia sarà riconosciuto farmaco per legge”.
“Alle aziende – prosegue Gorga - è stato chiesto dal Governo uno sforzo economico e burocratico importante, che sicuramente è costato grossi sacrifici, tra i quali quello di eliminare dalla produzione oltre il 40% dei farmaci, unitari e complessi, attualmente in commercio. Nonostante ciò l’impegno di tutti è stato quello di preservare i posti di lavoro e assicurare ai malati continuità di cura attraverso una razionalizzazione dei nostri listini”.
Ora che l’omeopatia ha fatto il suo ingresso ufficiale nel prontuario farmaceutico nazionale, Omeoimprese si prepara per una nuova battaglia per affermare anche in Italia quanto all’estero, in Paesi come Francia e Germania, è da decenni normalità: una maggiore e corretta cultura dell’omeopatia da parte delle Istituzioni sanitarie e dell’opinione pubblica.
Omeoimprese è l’associazione delle aziende produttrici di medicinali omeopatici. Nata nel gennaio 2008 dalla fusione di Anipro e Omeoindustria per tutelare gli interessi nella diffusione dei medicinali omeopatici e antroposofici, oggi rappresenta 16 aziende italiane ed estere e si pone come punto di riferimento nell’ambito dei prodotti omeopatici