Appalti sul lungo lago: indagato il sindaco di Como
Iscritto nel registro degli indagati il sindaco di Como Mario Lucini, così come il suo predecessore Stefano Bruni e quattro dirigenti comunali: Antonio Viola, Antonio Ferro, Giuseppe Cosenza e Pietro Gilardoni. La Guardia di Finanza è intervenuta oggi all'alba con perquisizioni relative ai lavori per la costruzione delle paratie sul lungo lago di Como, con operazioni negli uffici comunali, provinciali e regionali ma anche nelle case delle persone coinvolte. Il contestato cantiere aprì nel 2008 ma è fermo da quattro anni. Le ipotesi di reato sono violazioni alla normativa edilizia e paesaggistica e turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente. Il blitz riguarda anche la Sacaim, società con sede a Venezia ed incaricata dei lavori.
MARONI: "NESSUNA RESPONSABILITA' DA REGIONE" - Noi non abbiamo alcuna responsabilita', perche' la stazione appaltante e tutte le iniziative sono state prese dal Comune di Como". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti, che chiedevano un suo commento alla notizia delle perquisizioni del Nucleo di Polizia tributaria di Como per gli appalti relativi alla costruzione delle paratie di contenimento del lungolago di Como. "Vediamo la prosecuzione di queste indagini a cosa portera' - ha continuato Maroni -. Noi abbiamo solo messo a disposizione le risorse". "Se proseguiranno i lavori, bene - ha concluso il presidente -, altrimenti le risorse le utilizzeremo per altre opere". Nell'ambito dell'inchiesta sono indagati per reati ambientali, il sindaco Mario Lucini, e il suo predecessore, Stefano Bruni.
ALFIERI (PD): "PIENA FIDUCIA IN MAGISTRATURA, SOLIDARIETA' A LUCINI" - “Abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e ci auguriamo si faccia chiarezza quanto prima sull’indagine in corso. Esprimiamo piena solidarietà nei confronti del sindaco Mario Lucini e siamo certi della bontà dell’operato della sua amministrazione che si è trovata a risolvere una situazione complicata ereditata dalla precedente Giunta di centrodestra”. Lo dichiara il segretario e consigliere regionale del Pd Alessandro Alfieri.
BUFFAGNI (M5S): "IL SINDACO FACCIA UN PASSO INDIETRO" - "Il Pd dia per una volta il buon esempio e il sindaco faccia un passo indietro". Così Stefano Buffagni, capogruppo del M5s Lombardia commenta le presunte irregolarità negli appalti per la realizzazione delle paratie di protezione sul lungolago di Como. "Le paratie rappresentano un vergognoso spreco di soldi pubblici e un intollerabile esempio di superficialità nella progettazione e nella pianificazione. Sono una ferita aperta per la città, una vera e propria Salerno-Reggio Calabria in salsa comasca. Abbiamo buttato anni e soldi in un progetto inutile, i lavori non sono conclusi e il sindaco risulta indagato". Per Luca Ceruti, consigliere comunale del M5S Como: "Il sindaco si è preso sulle proprie spalle la responsabilità sul cantiere e da candidato aveva promesso che avrebbe risolto il problema delle paratie. Il progetto doveva essere cancellato a Como non serviva nessun muro. Questo sindaco evidentemente ha fallito, faccia un atto di responsabilità e si dimetta. Il nostro lago e la nostra città meritano di più"