Arianna Censi (Pd): “Milano deve contare di più a Roma”

di Fabio Massa

Arianna Censi è un volto noto della politica del sud Milano. Ora si candida in consiglio comunale con il Partito Democratico. Il motivo? “Portare a Palazzo Marino la Città Metropolitana”. Metaforicamente parlando, ovviamente… L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT

Arianna Censi, perché si candida?
Mi candido perché penso che questo sia il momento in cui si deve decidere quale sarà il futuro di Milano e questo non può prescindere dalla realizzazione della città metropolitana. Senza la spinta di Milano la città metropolitana di Milano non si fa.

Si poteva fare di più in questo primo mandato “costituente” sulla città metropolitana di Milano?
Le condizioni strutturali e istituzionali, e il tempo a disposizione non hanno permesso di fare un lavoro compiuto. Ma abbiamo fatto delle cose anche importanti. Purtroppo senza risorse è stata difficilissima. La leadership politica è altrettanto determinante.

Ecco, appunto, la leadership. Sala ce l’ha bene in mente che cosa fare sulla città metropolitana?
Ce l’ha molto bene in mente: è la ragione per cui ho deciso di sostenerlo e candidarmi con lui. E’ la ragione per cui ho deciso di fare una partita complicata e difficile come quella di candidarmi in consiglio comunale a Milano.

Chi è Arianna Censi?
La mia esperienza dal punto di vista politico è di carattere amministrativo. Mi piace la cosa pubblica e penso che dal buon amministrare si generi una buona politica. La cosa fondamentale che so sulla politica è questo. Per il resto faccio la bibliotecaria, mi interesso di cultura, di libri e di storia.

E’ d’accordo con la TOEM, la tangenziale ovest esterna?
No, l’ho ostacolata in tutte le maniere, così come ostacolo qualsiasi nuova strada. Bisogna fare tanto investimento per il trasporto pubblico locale.

La cosa più forte che ha il centrosinistra.
Ha la visione strategica e la comunanza di intenti con la gran parte degli amministratori della città metropolitana.

La cosa più debole.
Dovremmo avere il coraggio di avere una visione nazionale. Dire che Milano che conta in Italia e che quindi dobbiamo avere più rappresentanza. Il mio obiettivo è avere una legge speciale per Milano.