Milano

Benifei: "Lavoriamo per il tribunale dei brevetti. Milano ha carte in regola"

Maria Teresa Santaguida

Dopo la delusione che ancora brucia di Ema, l'obiettivo di Milano è conquistare il Tribunale europeo dei brevetti. L'europarlamentare Pd Benifei spiega come

Benifei: lavoriamo a Bruxelles per il tribunale dei brevetti. Milano ha le carte in regola

Portare a Milano il Tribunale europeo dei brevetti, dopo la delusione (che ancora brucia) di Ema. E’ questo l’impegno in cima alla lista di lavoro dei milanesi eletti a Strasburgo, e anche di chi milanese non lo è di origine ma ha molto “lavorato” e molto è stato presente sul territorio, non solo in campagna elettorale. E’ il caso di Brando Benifei, capodelegazione del Pd al Parlamento Europeo. Si tratta del più giovane europarlamentare ad aver ricoperto fino ad ora questo ruolo (34 anni) e in un dialogo con Affaritaliani.it Milano, traccia le linee di questa nuova sfida per la città.

“Milano ha un primato: una grande concentrazione di aziende farmaceutiche tra città e provincia e di conseguenza la produzione di molti brevetti, in particolare nel settore scientifico. A tutto questo si aggiunge Human Technopole, che sta mettendo le ali. Insomma ha tutte le carte in regola e anche il favore del sindaco Giuseppe Sala. A Strasburgo siamo consapevoli che questa istituzione può generare molto indotto e ricchezza”. Ed è per questo che proseguono frenetici i dialoghi per presentare le caratteristiche della città e far sì che si aggiudichi l’istituzione: “E’ la nostra metropoli più europea ed è laboratorio di sperimentazione per rendere tutta l’Italia più in linea con lo spirito Ue”, spiega Benifei.

Fra i migliori biglietti da visita c’è l’uso adeguato dei Fondi di sviluppo regionale: “Anche grazie alla collaborazione con i privati, come la Fondazione Cariplo, Milano è riuscita a riqualificare aree come il Giambellino rendendole più vivibili. Per questo è importante mantenere i fondi strutturali al livello attuale: non solo per il sud e la coesione, ma anche per l’innovazione e le riqualificazioni di grande impatto”.

L’europarlamentare Pd spiega poi in cosa consista il ruolo di capodelegazione e su cosa il ponte tra Strasburgo e il partito di Roma deve concentrarsi: “È un lavoro diverso dal fare il parlamentare semplice ed è interessante. Ora devo coordinare tante personalità e anche deputati di partiti diversi, ovvero Carlo Calenda per Azione e Nicola Danti di Italia Viva. Insomma una funzione molto più politica che mi porta ad essere a Roma almeno una volta a settimana”. Tra i progetti che il partito sta trattando con la delegazione brussellese c’è “l’accogliere parte del Green New Deal anche in Italia con provvedimenti adeguati. Poi, il creare un’indennità di disoccupazione europea: una proposta dell’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan su cui Urusla Von Der Leyen si è impegnata a livello programmatico”. Mentre trai i nodi da risolvere rimane la “tassazione sui profitti he multinazionali non solo del web realizzano in Europa, anche se ci sono Paesi - come Lussemburgo e Irlanda - che creano problemi sotto questo profilo e in questa legislatura dovremo risolverli”

Infine l’immigrazione: “Le trattative che la ministra dell’Interno ed ex prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, ha intavolato a Malta devono proseguire. C’è da riformare il regolamento di Dublino”.








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