Milano

BePooler: il presente e le prospettive future

Al suo primo anno in Italia BePooler, l’innovativa piattaforma per il carpooling aziendale, ha chiuso positivamente il 2017 e prevede un 2018 in crescita

Al suo primo anno in Italia BePooler, l’innovativa piattaforma per il carpooling aziendale, ha chiuso positivamente il 2017 e prevede un 2018 in ulteriore crescita.

“Il nostro progetto è ambizioso ed è quello di diventare il player di riferimento per aziende, istituzioni e lavoratori sui viaggi casa-lavoro-casa – ha dichiarato Antonio Turroni, Presidente e fondatore di BePooler – Quest’anno i nostri iscritti hanno effettuato oltre 30 mila viaggi in condivisione, pari a 600 mila km risparmiati, che hanno permesso di evitare l’emissione di 78 mila kg di Co2”.

Nel corso dell’ultimo anno la mobilità sostenibile è diventata una tematica sempre più rilevante per aziende e istituzioni, da un lato per avere un migliore welfare aziendale e aumentare la sicurezza stradale, dall’altro per ridurre il traffico generato dalle auto private trovando misure volte a favorire la diminuzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Sempre più pendolari sono interessati al servizio di carpooling e sollecitano i propri datori di lavoro ad adottare soluzioni di mobilità alternativa che consentano loro di risparmiare sulle spese di trasporto e ottimizzare il tragitto verso il luogo di lavoro.

Di contro le Istituzioni si stanno rendendo conto che è il sistema più rapido, clever, no cost and no investments per ridurre drasticamente il parco auto che congestione le strade della città.

Per agevolare la crescita e l’utilizzo massivo le local authorities milanesi, sull’esempio di quanto già posto in essere a Lugano e Como, hanno manifestato serie intenzioni, nel corso del 2018, di destinare aree di sosta dedicate al carpooling e la percorribilità delle corse preferenziali in determinate fasce orarie da parte delle pool car certificate. Per il 2018 l’obiettivo di BePooler è quello di espandere la propria rete in altre importanti città italiane e di esportare il proprio modello di business anche in alcune delle più grandi città europee.







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