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Bergamo, Gabrieli (Italia Viva): esprimeremo un nostro candidato

Bergamo, Gabrieli (Italia Viva): esprimeremo un nostro candidato

“Italia viva esprimerà un proprio candidato, negli ultimi mesi abbiamo fatto un lavoro insieme ad Azione per mettere insieme le forze di stampo liberale e centrista, un lavoro che è stato interrotto nelle ultime settimane”. Così, ad Affaritaliani.it MilanoGianmarco Gabrieli, presidente provinciale di Italia Viva a Bergamo, comune coinvolto nella tornata elettorale delle amministrative del prossimo 9 giugno.

Perché il dialogo con Azione si è interrotto?
Abbiamo ricevuto il veto da parte di Azione a posizionare i rispettivi simboli uno accanto all'altro nello stesso simbolo elettorale. Noi ci stavamo preparando anche a presentare un nostro candidato, ma abbiamo soprattutto lavorato a un programma per la città che vorremmo fosse realizzato. Che sia attuato da un candidato rispetto all'altro non lo consideriamo un problema, l'importante è riuscire a realizzarlo.

Il veto ad Azione è arrivato da Roma?
Sì, dai vertici del partito. E' abbastanza difficile riuscire a proseguire un progetto comune nel momento in cui si chiede agli altri di ridurre la propria visibilità e la nascondere la propria identità. Secondo noi in politica servono più voti e meno veti.

Qual è il suo giudizio sull'operato del sindaco Gori?
Abbiamo fatto diverse valutazioni interne e abbiamo apprezzato molto il lavoro che è stato fatto in questi dieci anni di mandato dal sindaco Gori. Vorremmo poter proseguire questo tipo di lavoro, chiaramente con alcune visioni e sensibilità che sono un po' mancate in precedenza, in particolare sul tema della mobilità e della sicurezza e anche quello della grande Bergamo, lavorando insieme agli altri comuni sul territorio.

Ci tracci un identikit del candidato sindaco ideale per Italia Viva...
Fare il sindaco di una città come Bergamo è un impegno abbastanza importante. Pensiamo innanzitutto debba essere una persona radicata sul territorio, disponibile a tempo pieno, competente e coinvolgente. Si pensi solo al progetto di Porta Sud per il quale è stanziato è un miliardo di investimento tra pubblico e privato: deve essere realizzato con competenze a tutto tondo in modo che non diventi una cattedrale nel deserto. Parliamo di un progetto importante che va a recuperare un'area a sud della stazione che permetterebbe di ridurre la pressione di traffico sul centro.

Quali sono le altre azioni che Italia Viva intende promuovere?
A Bergamo è stato fatto parecchio per la prenotazione degli appuntamenti per gli uffici pubblici attraverso una serie di desk. Il problema è che questo viene fatto tutto da una decina di società diverse e diventa difficile per il cittadino orientarsi. Bisogna andare verso la smart city. Altro punto del nostro programma è il turismo, vorremmo introdurre un pass museale integrato con i trasporti pubblici. Un pass che dia l'accesso non solo ai musei della città capoluogo ma anche a quelli dei centri vicini. E l'idea della Grande Bergamo.

Prossime scadenze nel percorso verso le urne?
Continueremo ad avere incontri interlocutori anche con Azione. Ma soprattutto con +Europa, perché con loro condividiamo lo stesso gruppo all'Europarlamento. Visto e considerato che alle europee andremo con +Europa per il progetto degli Stati Uniti d'Europa riteniamo che potranno esserci ricadute positive anche sul piano locale.








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