Milano, nasce la destra social: tutta pop, periferia e canzoni. FOTO-VIDEO
Debutta il movimento tricolorissimo Viva l'Italia, una nuova destra social tutta pop, periferia e canzoni. FOTO E VIDEO
A MILANO NASCE LA DESTRA SOCIAL TUTTA POP, PERIFERIE E CANZONI
Debutta il movimento tricolorissimo VIVA L’ITALIA, perché c’è destra e destra, c’è quella populista, e quella che va incontro al popolo, ricorda FabIo Flenda, uno dei leader del neonato movimento che nasce all’insegna di Almirante ma anche di Battisti e delle sue “calzette rosa”, come canta al microfono il tenore pop lirico Matteo Tiraboschi…Ed ecco subito in bendita le felpe blu del circolo, i cappellini, i gadget… Riemerge dai prefissi telefonici la destra sociale, vittima di mini scissioni e di smanie di colonnelli e approda in quel del Garibaldi, la sala comunale Cam, ex chiesa protestante.
L’assemblea di martedì sera è opera del Barone Nero, al secolo Roberto Jonghi Lavarini che ha avuto mandato da Giorgia Meloni di tessere la quarta ( o quinta ) gamba del futuro centro destra di lotta e di governo: una lista di patrioti. Ambasciatore presso le real case di Casapound ,Forza Nuova e Lealtà e azione e dei tanti gruppuscoli in cui si è frammentata Alleanza Nazionale, Jonghi ha riunito gli stati generali di un nuovo tipo di circolo culturale politico, i circoli Viva l’Italia, che all’ interno del contenitore Fratelli d’Italia faranno propaganda nel popolo sparso del centro destra duro e puro, e soprattutto nei pascoli delle periferie. Anche con le canzoni , gli spettacoli, i reading letterari, le cene futuriste con brindisi di vini georgiani.Ed ecco spuntare il tenore pop Matteo Tiraboschi , intona una canzone dedicata a Giorgia Meloni dal titolo “cuore italiano : parla delle nuove Ferrrari e delle notti di corso Como targate Armani, insomma fa l’elenco delle eccellenze italiane.. Anteprima al telefono venerdì su “Un giorno da pecora” a Radio Rai Uno, Tiraboschi al telefono canticchierà il refrain.
Un tormentone tipo desaparecido per la Meloni? Chissà… Spunta anche il compositore di film , il morriconiano Luciano d’Addetta, con una sinfonia social, Amatrice, che esegue dal vivo con chitarra elettrica, amplificatori ed archi. E offre un pizzico di Woodstock, o se vogliamo di Parco Lambro, alla kermesse del Cam Garibaldi in zona movida chic. Poi tocca all’intramontabile de Corato, che ricorda con commozione il recente corteo con bandiere al Gallaratese: “ c’erano solo tricolori e tanti carabinieri che ci circondavano per impedirci di gridare in via Bolla contro gli occupanti delle case popolari”.
Tocca a Fabio Fionda, dopo l’imprimatur di Carlo Fidanza, neo colonnello di Fratelli d’Italia e stretto collaboratore del ligure Totti, tirare le fila; ecco il motivo dei circoli viva l’Italia, creare una unità tra i patrioti e traghettarli da Giorgia Meloni: leader riconosciuta del movimento. Dice Flenda, “l’italiano da il meglio di se dopo i vari Caporetto..” e una lacrima dal folto pubblico, una “ lacrima sul viso”, ricorda la debacle della nazionale. Ma i veri calciatori i divi per noi sono quelli che tirano la cinghia per arrivare alla fine del mese, arringa Flenda. Infine, il tenore patriota Tiraboschi intona un evergreen, un Battisti dannata, e tutti a casa.
La quarta gamba del centro destra, guidata dal Barone Nero, così debutta ed è subito in pista , per conquistare al partito della Meloni a colpi di swing e di Ferrari gli indecisi patrioti. A dicembre, al congresso di Trieste, i tenore Pop Patriota Tiraboschi intonerà dal palco ( dicono i rumors ) la canzone inno di questa lunghissima campagna elettorale, “ cuore italiano”, un tormentone , una marcetta che sentiremo spesso nelle piazze tricolori. Ascoltiamola venerdì in diretta telefonica alle 13.30, su Radio Rai uno a Un giorno di pecora. Tiraboschi ci anticipa in un ruggito operistico e leonino, l’ultimo verso della canzone: “col cuore made in Italia, Forza Giorgia”. E non è tutto, su lato sanremese di Viva l’Italia, Jonghi Lavarini annuncia una sua ballata in stile Brassens dal titolo :” la canzone del Barone Nero”, un altro colpo di teatro di questo futuristico inizio di campagna elettorale.
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