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Milano
La provincia, incubo democratico. I comuni contendibili al voto
Filippo Penati

di Fabio Massa

Mancano diversi mesi, ma i giochi cominciano a farsi un po’ in tutta la provincia di Milano, dove nella prossima primavera andranno al voto moltissimi comuni di fondamentale importanza per la destra ma soprattutto per la sinistra, che deve cercare di riconfermare la maggior parte delle piazze “rosse”.

Il problema per i renziani (e non solo), secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, che moltissimi luoghi sono assolutamente contendibili. La sfida più importante è sicuramente quella di Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia. Rossa da sempre, ha dato i natali tra gli altri a Filippo Penati, che proprio da Sesto San Giovanni iniziò una parabola politica che lo portò dapprima a vincere in Provincia, unico nella marea montante di Forza Italia, poi lo portò a Roma, a fianco di Pierluigi Bersani che poi lo scaricò, nell’ultima fase, quella delle inchieste giudiziarie finite in un niente. Adesso, prosciolto e pulito da qualunque accusa, Filippo Penati vuole tornare. Ad Affaritaliani.it ha dichiarato più volte che non vuole far perdere il centrosinistra. Ma che cosa farà è tutto da vedere. Di certo l’uscente e già ricandidata Monica Chittò non è tanto forte da poter ignorare il pericolo Penati. Tanto più che la Chittò è espressione della corrente degli “orlandiani”, che su Milano non è maggioritaria anche se conta elementi di spicco come Carlo Cerami. Ad oggi ipotizzare un accordo tra Penati e la Chittò pare fantascienza, dopo le parole che sono volate nel passato, ma nessuno può dire come sarà il futuro.

Sull’altro fronte, c’è Roberto Di Stefano, capogruppo in consiglio e marito di Silvia Sardone, la vulcanica consigliera comunale di Milano che arriva proprio da Sesto. Di Stefano ha già incassato - con tanto di lettera firmata e controfirmata da Mariastella Gelmini - l’ok del partito e degli alleati alla sua candidatura. Se non fosse intervenuta una divergenza con il sindaco di Pessano Con Bornago Alberto Villa, componente storico del gruppo della Sardone, avrebbe potuto anche partecipare alla corrida elettorale con un posto da consigliere metropolitano, ma così non è stato. Il Movimento 5 Stelle, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, sta cercando disperatamente un candidato, nel mezzo però di liti che non lasciano presagire nulla di buono per i pentastellati, almeno per adesso. Un luogo dove invece il Movimento 5 Stelle pensa di poter fare bene è Abbiategrasso. Espressione di una sinistra ben radicata ma con qualche incidente (vedasi Roberto Albetti che espugnò la roccaforte nel 2007 perdendo però il ballottaggio nel 2012), dovrebbe mandare avanti Pierluigi Arrara, “Gigi il ragioniere”, per il secondo mandato. Sul fronte opposto, quello di destra, ad oggi è un tutti contro tutti, con la Lega Nord pronta a mandare avanti un proprio candidato e il centrodestra indeciso tra almeno tre pretendenti.

A Magenta si ricandida Marco Invernizzi, che ha perso molto consenso nell’ultimo periodo e che per alcuni rischia nel nuovo confronto delle urne. Invernizzi, sostenuto dal Pd, ha già deciso di schierarsi nuovamente. Contro di lui ci sarà sicuramente il centrodestra, ma ad oggi il Movimento 5 Stelle potrebbe marcare visita: troppe liti e nessun vero possibile candidato. Ma c’è tempo. Qui il centrodestra potrebbe schierare l’intellettuale Emanuele Torreggiani, anche se - stando a rumors dal Pirellone - il ruolo di assessore regionale (in scadenza!) starebbe molto scomodo a Del Gobbo, che pure ha dichiarato più volte di non voler tornare a fare il sindaco. Non si può ignorare poi la presenza di Giuseppe Riscaldino, psicologo, sostenuto dalla sinistra “radicale” per un candidato che di radicale ha le idee ma non certo il posizionamento politico. Di certo è una spina nel fianco di Invernizzi.

Un’altra da non ignorare è Silvia Minardi, che già provò a diventare sindaco e che dopo la rottura con il Pd locale ha fondato da un paio d’anni Progetto Magenta. Correrà anche lei, probabilmente. Poi c’è Legnano. Anche qui Alberto Centinaio vive un periodo particolare, dopo aver governato con mano ferma: il Pd è percorso da tensioni interne e da correnti che ormai sono molto più forti di piccoli spifferi. Sul fronte degli oppositori il Movimento 5 Stelle sicuramente candiderà un proprio esponente, potendo contare su un gruppo in crescita. La notizia, per Legnano, è l’ostracismo della Lega Nord per Carolina Toia, l’esponente regionale che pure aveva dichiarato la sua disponibilità a correre per Legnano, in quello che ormai sembra un fuggi fuggi globale dalla Regione Lombardia. C’è chi parla con molto favore di Giambattista Fratus, volto noto di via Vivaio e recentemente nominato segretario della Lega Nord. Per non parlare del possibile ritorno di Cozzi. Infine, in questa rapida rassegna, c’è Monza. Roberto Scanagatti, del Partito Democratico, vuole correre nuovamente e inizierà a breve la sua campagna.

Il Movimento 5 Stelle è alle prese con qualche divisione interna, e potrebbe non partorire una candidatura così forte come in altri luoghi (ad esempio, Como, o - come detto - Abbiategrasso). Forza Italia ha ricevuto la disponibilità di Dario Allevi, mentre Salvini ha annunciato Massimiliano Romeo  come candidato della Lega Nord. Anche lui viene dalla Regione Lombardia. Un’ulteriore prova del fuggi fuggi. I pentastellati puntano forte a Melzo, dove il sindaco ha lasciato dopo anni di amministrazione politicamente disastrosi, e c’è il commissario. Idem per Lodi, dopo lo scandalo di Simone Uggetti: gli uomini di Grillo scommettono di poter fare un ottimo risultato. Il centrodestra e buona parte del centrosinistra ha come osservata speciale anche San Donato Milanese. Il sindaco uscente Andrea Checchi dovrebbe tentare il secondo giro, ma nel fronte del centrodestra potrebbe arrivare un candidato oltremodo credibile che rende la città assolutamente contenibile.


@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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milano provincia incubo democraticomilano provincia comuni contendibili voto







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