Milano
Scandalo Bibbiano, legale del caso Basiglio: "Stato tolga strutture a privati"
Antonello Martinez è l'avvocato che nel 2008 difese i due genitori di Basiglio che si videro togliere erroneamente i figli per 69 giorni
Legale caso Basiglio su Bibbiano: "Stato tolga strutture a privati"
Togliere la gestione delle strutture di accoglienza per minori dalle mani dei privati, perché è lì che si annida l'interesse che porta ad abusare degli allontanamenti dalle famiglie. ''Solo così avremmo meno casi come quelli di Bibbiano e Basiglio''. Ne è convinto Antonello Martinez, l'avvocato che nel 2008 difese i due genitori di Basiglio, in provincia di Milano, che si videro togliere i figli per 69 giorni dopo che sotto il banco di scuola della bambina, 9 anni, fu trovato un disegno che faceva sospettare che intrattenesse rapporti sessuali con il fratello, allora 13enne. Il disegno risultò poi realizzato da un'altra alunna, ma in sede penale i cinque imputati (preside, due maestre, uno psicologo e un assistente sociale) furono assolti ''perché il fatto non sussiste''. Contattato dall'Adnkronos, il legale torna sull'argomento, di nuovo alla ribalta dopo l'inchiesta giudiziaria su Bibbiano. Con una certezza: i numeri di cui era entrato in possesso ai tempi del processo di Basiglio - 30mila minori allontanati dalle famiglie ogni anno - sono ''sproporzionati'', e indicano che ''c'è sotto qualcosa''. ''Nel 2008 - racconta Martinez - con grande fatica ottenni i dati sui minori allontanati dalle famiglie: erano 30mila all'anno. È una cifra sproporzionata, raccapricciante, che mi fece entrare a contatto con un mondo che mai mi sarei immaginato. A quanti casi come quelli di Bibbiano assistiamo ogni giorno?''. Secondo l'avvocato, un numero così elevato di allontanamenti non può essere giustificato da effettivi episodi di abusi in famiglia. Anche perché, sempre secondo i dati da lui raccolti nel 2008, il 96% di quei 30mila minori allontanati veniva rimandato a casa mediamente dopo 2 anni e 6 mesi dal provvedimento. Segno che la decisione era risultata infondata.
Martinez non sa dire se le cifre odierne rispecchino quelle del 2008. Ma spiega che il problema rimane: ''L'articolo 403 del codice civile elenca i casi in cui un bambino può essere allontanato da casa - prosegue il legale -, ma la realtà è completamente diversa, i bambini vengono tolti alle famiglie con una facilità assoluta''. E l'inghippo, dunque, dove sta? ''Al momento della decisione - dice Martinez - il magistrato ha a disposizione solo le informazioni contenute nelle relazioni degli assistenti sociali. Se questi si fanno manipolare da interessi privati non lo so, non voglio criminalizzare la categoria. Ma, nel caso di Basiglio, è emerso che gli assistenti sociali sapevano benissimo che il disegno non era stato fatto dalla bambina, quindi mi chiedo perché allontanarono i minori da casa''. Poi ci sono i magistrati, ''sotto organico'', che ''ci impiegano mesi a controllare i fatti perché hanno troppo lavoro da fare''. Ma il nodo vero, secondo l'avvocato, sta nell'ultimo anello della catena, cioè nelle strutture di accoglienza in cui vengono portati i minori tolti alle famiglie perché sospette vittime di violenze. ''Lo Stato deve fare lo Stato - continua - e non dovrebbe dare ai privati la possibilità di gestire queste strutture. Perché, come diceva Andreotti, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. È nella gestione privata di questi spazi che si annidano l'interesse e la corruzione. Affidandoli invece allo Stato si costruirebbe una diga contro la voglia di fare business illecito''. Il primo passo, conclude Martinez, deve arrivare dalla politica. Che invece puntualmente si disinteressa del tema finché non scoppia lo scandalo di turno. ''Non voglio essere polemico, ma fa più rumore la questione migranti di quella dei bambini. Sì, la politica sta parlando molto del caso Bibbiano, ma guarda solo a chi era e a che partito apparteneva il sindaco del paese. Mi rendo conto che i politici hanno bisogno di consenso, ma vicende come queste non devono dare consenso ma risultati''. Anche perché lasciano cicatrici: ''Io ci ho perso la salute su quella storia. E il maggiore dei due fratelli di Basiglio, che oggi ha 23 anni, ha ancora delle turbe legate a quel periodo''.