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Milano
M5S, Bedori e lo strano concetto di democrazia
da Facebook

Patrizia Bedori si è ritirata. Perché? Perché non era il candidato adatto, ed era ora che il Movimento 5 Stelle se ne rendesse conto. Ed era ora che lei se ne rendesse conto. Diciamocelo chiaramente: non è mai stata in partita perché non ha mai neppure voluto giocarla, questa partita. Mi spingo a dire che adesso il Movimento 5 Stelle può entrare in partita, in una partita che aveva incredibimente deciso di non giocare, tanto che qualcuno si era fatto anche strane e sbagliate idee. Non c'era nessun inciucio: semplicemente avevano scelto la persona sbagliata con il metodo sbagliato. Una persona che invece di aggiungere qualcosa al valore elettorale del Movimento riusciva a levare slancio, a zavorrare i consensi. Ma torniamo a Patrizia: nel suo discorso di addio si nota come questa donna sia distante anni luce dal concetto di politica più alto e nobile, che prevede il dibattito e non l’enunciazione, il contrasto e il confronto e non la relazione ex cathedra pentastellata. La democrazia si fa con il confronto di idee. Diteglielo, alla Patrizia. Ditegli anche che tutti i media hanno chiesto decine di volte (lo so perché dopo la prima intervista ci abbiamo messo settimane a concordare la seconda, che non ci sarà mai: e già mi è andata bene rispetto ad altri) di intervistarla e questi media non erano cattivi: stavano rendendo un servizio. Il servizio di diffondere le sue idee. Anche piegandosi alla regola che lei aveva voluto: dare le domande e i temi prima, si sa mai che potesse incorrere in qualche tranello da parte della feccia giornalistica eh! (Di questo, ho le prove). Eppure, visto che il Movimento 5 Stelle è un partito politico importante, e visto che ha il diritto di veder diffuse le proprie idee, le richieste di interviste fioccavano. Lei oggi si lamenta, dice di non aver retto la pressione mediatica, di non aver vissuto per quattro mesi. Incredibile: ci sono candidati che si lamentano perché non hanno un palcoscenico e lei si fa venire la paranoia perché il suo è troppo vasto? 

Parla di cattiverie e ipocrisie, e di macchina del fango. Quale? Quella che è andata a scavare nel suo passato per capire la storia del negato contributo a un evento sulla Shoah? Quella che al suo competitor Sala, tanto per capirci, ha riservato botte e mazzate sui conti di Expo, e poi ancora botte e mazzate sulla villa. E nelle primarie ha pestato Francesca Balzani sulla questione della residenza. E quella che ha messo il naso sulle modalità di attribuzione dei fondi sociali di Majorino. E quella che va a mettere il dito nel passato di Stefano Parisi, o nelle difficoltà di Corrado Passera? E dove era, Patrizia Bedori, mentre questo avveniva? Faceva comunicati stampa su questo e su quello, chiedeva commissioni di indagine. Però lei, lei no. Lei non si può toccare, povera Patrizia. Soffre quando fa le interviste. Soffre quando qualcuno le fa qualche domanda. Prima s’offre e poi soffre. Un ossimoro vivente. Ma non veniteci a dire che è colpa dei giornali, dei siti, del complotto plutomassonico. Che è colpa nostra. Per una volta, qui a Milano, abbiamo fatto le cose bene, e ognuno ha avuto il suo spazio un po’ ovunque. A proposito: a che punto è il programma del candidato 5 Stelle? Che cosa lascia nel cassetto a un Movimento al quale ha letteralmente rubato settimane di campagna elettorale? Facciamo una commissione d’indagine?

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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