Milano
Mdp respinge gli appelli di Gori. Rosati: "Alleanza? Sono pessimista"
di Fabio Massa
L'iniziativa romana è stata un successo. Migliaia di persone per il nuovo soggetto politico sotto la guida di Pietro Grasso, Liberi e Uguali. "Adesso vogliamo far arrivare la nuova lista unitaria in Lombardia", spiega ad Affaritaliani.it Milano Onorio Rosati, segretario di Mdp. "Alleanza con Gori? Sono pessimista, ma vorrei far esprimere i simpatizzanti del nuovo progetto. Credo che peserà lo scenario politico nazionale". L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO
Onorio Rosati, segretario di Mdp, è galvanizzato dal successo di Roma. E adesso che cosa succede in Lombardia?
Nei prossimi giorni vorremmo far arrivare la nuova lista unitaria della sinistra anche sul territorio lombardo. Quindi ci saranno una serie di riunioni con Sinistra Italiana e Possibile. Ci auguriamo da qui alle prossime elezioni di allargare di più il campo della sinistra.
In che modo?
Ci vogliamo avvicinare al civismo, e ancor di più al movimento sindacale. Vogliamo aprire un tavolo sul territorio con la finalità di allargare il progetto a tutte le realtà che non si sentono rappresentante in un partito. L'obiettivo è di mettere radici nel territorio. Abbiamo le elezioni alle porte e dobbiamo fronteggiarle: ma la nostra strategia è più a lungo termine.
Che cosa ne sarà del gruppo di Milano in consiglio comunale, che doveva essere l'unione di Mdp con i pisapiani?
Fermo restando che noi siamo interessati a qualsivoglia forma di interlocuzione con il centrosinistra, quel gruppo di Palazzo Marino non mi pare che rientri all'interno del progetto di Liberi e Uguali. Mi pare di capire che siano più orientati al progetto che ha in mente Pisapia. Noi invece abbiamo messo in campo una forza che è alternativa al centrodestra e alla lega, ma è anche competitiva e alternativa al partito democratico. Loro invece si muovono all'interno di uno schema che vede l'accordo immediato con il Pd. Diciamo che si va avanti con tutta la polemica che ci siamo trascinati con Pisapia: come si vede non era un problema legato alla persona ma a un progetto politico. Noi pensiamo che il centrosinistra non esista più e che quindi bisogna riorganizzare il pezzo di sinistra.
Veniamo alla Regione Lombardia. Gori quasi ogni giorno si appella al vostro senso di responsabilità.
Dovremo sciogliere il nodo alleanze in Regione Lombardia, è evidente. Penso che le vicende nazionali finiranno per condizionare in modo determinante il livello locale. Sono quindi piuttosto pessimista sulla possibilità che si possa rieditare l'alleanza con il Pd in Regione Lombardia. Ma vorrei che a deciderlo fossero elettori e simpatizzanti di questo nuovo soggetto poliutico. Quindi mi piacerebbe che fosse consultato il nostro popolo per capire quale orientamento assumere per le regionali.
Dicono che così consegnate la Regione a Maroni.
Tutte le volte Gori si appella, ritenendo che senza di noi si perde la Regione. Sfatiamo un mito, o meglio: facciamo chiarezza. Una volta mi sento dire che siamo irrilevanti. Il giorno dopo dicono che facciamo vincere la destra. Ma o siamo rilevanti oppure no, non si può essere rilevanti o irrilevanti a giorni alterni. Devo anche dire che l'anno scorso, alle amministrative, abbiamo provato a mettere in campo l'alleanza con il Pd nei comuni. E abbiamo perso Sesto San Giovanni, sostenendo la sindaca uscente. Abbiamo perso Legnano. Noi abbiamo provato fino in fondo a stare dentro il perimetro. Abbiamo perso lo stesso. E anche in Sicilia, se fossimo stati assieme avremmo comunque perso. Così non va.
Perché?
Perché c'è un'onda lunga che va nel senso opposto. E il Pd è diventato assolutamente respingente per gli elettori. E questo è al netto alle dichiarazioni di Gori, per esempio sul referendum per l'autonomia e su Formigoni, che scalpore hanno fatto tra i nostri. La cosa principale è che lui è del Pd, e questo è un elemento ineludibile, visto che non abbiamo potuto fare le primarie.
Riusciamo a fare un nome o un identikit del candidato alternativo a Gori e Maroni e Violi?
Calma. E' evidente che c'è tutto un pezzo di discussione che va fatto prima. E la faremo entro la metà di dicembre. Stiamo ragionando anche tecnicamente su come fare una consultazione popolare su questo tema. L'esito della consultazione popolare non è scontato. Se decidessimo di andare come lista unitaria della sinistra mi auguro che in Regione si riesca ad allargare a soggetti che non hanno partecipato alla convention di Roma ma che vogliono partecipare in Lombardia. Pensiamo ai comitati per il No al referendum dell'anno scorso: noi vorremmo parlare con loro di come battere Maroni. In questa discussione sceglieremo il profilo del candidato. Ma dovrà essere rappresentativo: non abbiamo candidature da inventarci.