Meningite: Milano, confermato secondo caso all'ospedale di Legnano - Affaritaliani.it

Milano

Meningite: Milano, confermato secondo caso all'ospedale di Legnano

Due uomini ricoverati a Legnano per meningite: uno da pneumococco, l'altro da meningococco

Meningite: Milano, due casi all'ospedale di Legnano


E' stato colpito da meningite da pneumococco, e non da meningococco, l'uomo di 49 anni di Busto Garolfo ricoverato dal 6 gennaio all'ospedale Civile di Legnano, nel Milanese. Lo ha precisato nella serata di ieri la direzione dell'Asst Ovest Milanese, puntualizzando che "il paziente sta meglio ed è sottoposto trattamento", e ricordando che per la meningite batterica da pneumococco "non è prevista profilassi per parenti o persone che sono venute in contatto".

La conferma è arrivata anche dall'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che in una nota diffusa ieri sera ha parlato poi di un altro paziente ricoverato nella mattinata sempre all'ospedale di Legnano. Oggi la conferma:  "Gli accertamenti clinici condotti sul cinquantenne di Canegrate ricoverato domenica 8 gennaio in Rianimazione con evidenti segni di sepsi - ha spiegato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera commentando i risultati delle analisi compiute dall'equipe medica dell'ospedale civile di Legnano sull'uomo ricoverato al reparto di Malattie Infettive - hanno evidenziato la presenza di stafilococco nel sangue (responsabile della sepsi) e di meningococco. L'evidenza del meningococco ha reso necessario il percorso della profilassi nei contatti del paziente e nel personale del pronto soccorso. L'uomo e' vigile e contattabile, le sue condizioni sono stabili".

"Distinto - ha precisato l'assessore - il caso del paziente di 49 anni di Busto Garolfo ricoverato, sempre nel reparto di Malattie Infettive dell'ospedale legnanese, con il fondato sospetto di meningite venerdi' 6 gennaio. Le indagini microbiologiche hanno evidenziato una meningite da pneumococco il cui trattamento antibiotico ha portato un netto miglioramento delle condizioni dell'uomo. Ribadiamo che, come da norma, in questo caso non si provvede alla profilassi dei contatti".

 








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