Migranti, manifestazione alla Casema Montello di Lega, Fdi e Casa Pound
Presidio di Lega Nord, Fratelli d'Italia e CasaPound contro la utilizzo della caserma Montello per l'accoglienza dei profughi
La caserma Montello ancora al centro della polemica politica dopo che era stata scelta per ospitare un gruppo di migranti. Ieri il presidio di Lega Nord, Fratelli d'Italia e CasaPound contro la utilizzo della caserma Montello per l'accoglienza dei profughi.
Presenti, tra gli altri, Matteo Salvini del Carroccio. Per il sindaco di Milano Sala i migranti sono una risorsa? "Sì, sono una risorsa per la mafia, la 'ndrangheta, la camorra e le cooperative rosse. Sì, ha ragione, per qualcuno gli immigrati sono una risorsa. Per qualcuno più ce ne sono e meglio è, ricordiamo Mafia Capitale. Gli immigrati rendono più della droga. Sala è in linea con questo pensiero". Così il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, a margine del presidio 'No clandestini alla Montello' a Milano.
Anche una trentina di militanti di Casa Pound al grido di "Il centro di accoglienza non lo voglio", con maschere tricolori al presidio di Lega Nord e Fdi davanti alla caserma Montello di Milano, dove dal primo novembre saranno ospitati 300 richiedenti asilo. Una decina di residenti insieme a un centinaio di militanti. Sventolano i vessilli di Casa Pound e le bandiere italiane accanto a quello della Lega.
I SINDACATI DI POLIZIA: "SALVINI IRRESPONSABILE" - "Gravissima" ed "irresponsabile provocazione". I sindacati di polizia Siap e Anfp definiscono cosi' l'invito alla disobbedienza formulato dal leader della Lega, Matteo Salvini, alle forze dell'ordine in occasione di un presidio anti-migranti a Milano. "Le ultime esternazioni dell'onorevole Salvini ci lasciano esterrefatti ed increduli - sottolineano il segretario generale del Sindacato italiano appartenenti polizia, Giuseppe Tiani, e il segretario nazionale dell'Associazione nazionale funzionari polizia, Lorena La Spina -. L'istigazione alla disobbedienza rivolta nei confronti delle forze di polizia e delle forze armate - al di la' della eventuale rilevanza penale, la cui valutazione e' rimessa alla magistratura - si colloca ben al di la' di cio' che e' solo politicamente scorretto. La chiara e pericolosa caratterizzazione ideologica ad essa sottesa e l'apertura a logiche di carattere potenzialmente eversivo non appartengono al confronto democratico, neppure se spinto verso posizioni di estrema contrapposizione. E cio' appare ancor piu' grave proprio in un momento storico in cui siamo chiamati a fronteggiare la grave ed incombente minaccia del terrorismo internazionale, con uno sforzo straordinario che implica necessariamente anche unita' e compattezza". "Mai la politica italiana era arrivata sino a questo punto - continuano Tiani e La Spina -. Tutti noi abbiamo giurato fedelta' alla Repubblica, alla Costituzione ed alle leggi dello Stato. Di questo nessuno dovrebbe mai dimenticarsi, soprattutto chi ricopre un ruolo di rappresentanza politica che deve necessariamente ispirarsi al rispetto dei fondamentali principi su cui si fonda la stessa esistenza dello Stato di diritto. Le parole dell'onorevole Salvini suscitano reazioni ed istinti incompatibili con le istanze di giustizia e legalita' che dovrebbero, invece, rappresentare un patrimonio comune di valori e di responsabilita'. Esse, pero', restano fortunatamente estranee al nostro universo professionale, il quale possiede gli anticorpi e le capacita' necessarie a distinguere e a restituire al mittente strumentalizzazioni che non possono ritenersi in alcun modo consentite in un Paese democratico. Come mai dovrebbe ritenersi consentita l'abdicazione della politica ai suoi fondamentali compiti di mediazione tra lo Stato ed i cittadini".