Referendum autonomia, Maroni: "Con 30 miliardi cambio la vita ai lombardi"
La Lombardia autonoma sarà una regione a statuto speciale". Il piano di Maroni
Autonomia, Maroni: Con 30 miliardi cambio la vita ai lombardi
"Save the date, segnati la data, il 22 ottobre la Lombardia vota perla propria autonomia, è la battaglia politicamente più importante per la Lombardia, quella che può realizzare il sogno federalista della Lega e cambiare per sempre l'Italia". Così il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, in una lunga intervista a Libero. Secondo Maroni, "il referendum è un'occasione unica per chi vuol far capire che le cose cosi come sono non vanno bene. Un successo al referendum avrebbe un valore straordinario, perché mi permetterebbe di scendere a Roma e chiedere di trattenere in regione i soldi delle tasse: la Lombardia ha un residuo fiscale di 53 miliardi, significa che ogni settimana regala un miliardo di tasse allo Stato senza avere ritorni. Mi basta che me ne lascino la metà per fare la rivoluzione: più competenze e più risorse".
La Lombardia autonoma di Maroni "sarà una regione a statuto speciale, esattamente come la Sicilia, cosi nessuno potrà dire che il modello è incostituzionale. Lo statuto siciliano è federalismo allo stato puro, è il più avanzato d'Italia, anche se è inattuato, ed è questa la vera colpa della classe politica siciliana. Come presidente, potrò gestire l'ordine pubblico e le forze dell'ordine e avrò competenza diretta sulla sicurezza, fondamentale per combattere l'emergenza immigrazione, dal degrado in stazione ai centri d'accoglienza allo sgombero delle case popolari occupate. In pratica, si supera anche la battaglia lanciata da Salvini per l'abolizione dei prefetti. Poi, come il presidente siciliano, che però non lo fa mai, potrò partecipare con diritto di voto a tutti i consigli dei ministri in cui si trattano argomenti attinenti alla mia regione: in pratica, la Lombardia avrà un ministro fisso a prescindere da chi governi e non dovrà venire a conoscenza dai giornali delle decisioni che la riguardano". C'è poi la partita economica: "se anche solo trattengo 30 miliardi di residuo fiscale, mi si raddoppia il bilancio della regione e posso fare investimenti in infrastrutture - materiali come strade e treni, e immateriali come la banda larga - sanità e servizi d'assistenza per anziani e disabili". "La Lombardia è la locomotiva del Paese - precisa il governatore - se aiuti lei, aiuti tutta Italia. E un'affermazione del principio di responsabilità: chi governa bene, viene premiato, questo è il significato vero del referendum". Maroni si dice "pronto a fare un fondo per sostenere lo sviluppo delle altre regioni, ma con investimenti che controllo e stabilisco io, finanziando iniziative che servono".
Sul simbolo della Lega "la penso come Bossi: se togli il riferimento territoriale, perdi forza e voti. Il Nord è dentro di noi, è il nostro dna, un patrimonio da non sperperare", dichiara. Per l'esponente del Carroccio "il centrodestra senza listone ma unito può vincere, poi dipende dalla legge elettorale". Sulla leadership, "consiglio a Salvini di incontrare Macron, è un sovranista". Quanto ad Angelino Alfano, "il suo posto è fuori dalla coalizione, a sinistra, come adesso. Il veto è ad personam e non sarà tolto. Diverso è per altri di Alleanza Popolare", conclude Maroni.