di Fabio Massa
Primarie entro l'autunno. Ovvero, entro novembre. Ovvero, abbastanza in là da riuscire a evitare le conseguenze e le interferenze delle regionali siciliane. Il summit tra Alessandro Alfieri e Giorgio Gori, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, ha partorito le primarie. Il Corriere della Sera, oggi, anticipava dell'incontro tra il sindaco di Bergamo e il segretario regionale dem. Nelle prossime ore il segretario incontrerà le strutture territoriali per informare tutti i segretario di iniziare a scaldare le macchine.
Ora, secondo quanto può riferire Affari, c'è praticamente l'ufficialità. Una ufficialità che ha il significato di "stanare" le velleità - ad esempio - di Mdp, che con Onorio Rosati aveva espresso una posizione molto netta riguardo le consultazioni per decidere lo sfidante di Maroni. Alfieri conferma ad Affari: "Vogliamo costruire un modello lombardo - spiega, conciso - Vogliamo allargare la coalizione ai movimenti civici, e se per farlo servono le primarie, siamo disponibili a farle". Punto. Fine della dichiarazione. Il resto sono retroscena. E ovviamente ragionamenti dei vari dirigenti di partito. Che spiegano l'importanza di ricavare un angolo "protetto" per la situazione lombarda dalle tensioni nazionali, destinate a crescere prima per la Sicilia, poi per la legge elettorale. Quindi, adesso la palla è nel campo di Mdp e della sinistra. Se hanno un nome, lo tirino fuori, pare voler dire il Pd. Gori, per parte sua, è già partito con l'organizzazione, e soprattutto sta girando i territori facendo un lavoro in profondità. Si vedrà se sarà gara vera con un contendente vero o se finirà come le primarie di Ambrosoli.