Milano
Rider, sentenza a Milano: "Non è un lavoratore subordinato"
Respinta al tribunale di Milano la richiesta di un ex rider di essere riconosciuto come "lavoratore subordinato a tempo indeterminato" da Glovo
Rider, sentenza a Milano: "Non è un lavoratore subordinato"
Una sentenza che va in direzione contraria alle speranze dei rider milanesi e non solo: il giudice del lavoro del tribunale di Milano Giulia Dossi ha infatti rigettato il ricorso presentato dall'ex rider di consegne a domicilio di Foodinho, di proprietà di Glovo, Mohamed Elazab, assistito dagli avvocati Tommaso Dilonardo e Michela Mantarro, che chiedeva di essere riconosciuto come "lavoratore subordinato a tempo indeterminato".
La sua richiesta era un inquadramento come dipendente per il periodo dal 23 settembre 2016 al 28 marzo 2017, durante il quale aveva lavorato come co.co.co., e per i successivi 12 giorni in cui avrebbe lavorato senza contratto. Attese tra 60 giorni le motivazioni della sentenza che pare tuttavia esprimere un concetto chiaro: non essendo il rider un dipendente subordinato l'azienda non aveva alcun obbligo di riconoscere il rapporto di lavoro a tempo indeterminato.