Rogo capannone, "incendio doloso". Il sistema illecito dei rifiuti
"Incendio doloso". Ecco che cosa c'è dietro il rogo del capannone a Pavia
Rogo capannone, tutta la verità
Dopo 24 ore di preoccupazione appare rientrata l'emergenza dell'ennesimo incendio che, in Lombardia, ha riguardato un capannone riempito di rifiuti industriali e poi dato alle fiamme. I primi dati sulle analisi dell'aria, infatti, non farebbero emergere "dati preoccupanti", mentre gli accertamenti sulla dinamica porterebbero ancora una volta alla pista dell'azione dolosa. Nessuno ha dovuto abbandonare la propria casa a Corteolona e nei paesi limitrofi. Ma la paura è stata tanta.
Quello divampato mercoledì sera, intorno alle 19.30, in un capannone abbandonato di proprietà di una immobiliare di Milano è l'ultimo di una lunga serie di incendi che negli ultimi mesi sono scoppiati nelle campagne pavesi. Gli abitanti della zona sono stati invitati dal sindaco Angelo Della Valle a restare in casa, con le finestre chiuse, e a rivolgersi ai presidi sanitari in caso di disturbi alle vie respiratorie, dopo che l'area è stata investita da una nube nera che si è sprigionata dalle fiamme. A bruciare, tra l'altro, anche plastica e pneumatici.
L'ordinanza riguarda anche le attività commerciali e industriali e prevede il divieto di pascolo degli animali. Prescrizioni che resteranno finche tutte le macerie, nelle prossime ore, saranno rimosse. Immediato l'intervento dell'Arpa, che già nella notte ha inviato il proprio personale per fare le analisi e valutare i rischi per la salute pubblica. "Dalla verifica dei valori degli inquinanti generici tipici degli incendi — spiega l’agenzia in una nota — come NO2 (biossido di azoto) e SO2 (biossido di zolfo), rilevati dalle centraline della qualità dell’aria nella zona intorno al luogo dell’incendio, non si evidenzia alcuna anomalia rispetto al loro consueto andamento giornaliero. Il monitoraggio dei microinquinanti" come diossina e ipa "attraverso il campionatore ad alto volume, invece, prosegue per altre 24 ore". Per conoscere i risultati, quindi, bisognerà attendere i prossimi giorni. A bruciare è stata una struttura industriale di oltre 2mila metri quadri inutilizzata, almeno ufficialmente, da 4 anni.
Negli ultimi tempi, però, i cittadini avevano notato un andirivieni sospetto di camion. Tanto che il sindaco di Corteolona e il collega di Inverno e Monteleone, Enrico Vignati, avevano segnalato la situazione ai carabinieri e alla Procura di Pavia. Anche in assenza di prove certe, l’ipotesi del gesto volontario resta una delle più accreditate.