Milano
Salvini gerarca fascista: opera distrutta e minacce sui social all'artista
Minacce sui social a Cristina Donati Meyer per la sua ultima provocazione artistica (distrutta nella notte): Salvini negli abiti di un gerarca fascista
Salvini gerarca fascista: opera distrutta e minacce sui social all'artista
Dopo il Salvini-Robocop e Roberto Saviano dietro le sbarre (affisso sotto la casa milanese del ministro dell'Interno), un Salvini in abiti da gerarca fascista: la nuova provocazione artistica di Cristina Donati Meyer, realizzata su un ponte del Naviglio Grande ed intitolata "Una pisciata vi seppellirà", è divenuta un caso. Anche perchè il lavoro non è durato molto: qualcuno lo ha fatto a pezzi. E l'artista denuncia a Repubblica: "Per la prima volta una mia opera è stata completamente distrutta, fatta minuziosamente a pezzi in modo che non ne restasse nulla. Ne deduco che il clima si stia surriscaldando e questo per me significa che sto andando nella direzione giusta. Però quando si arriva alle minacce personali è troppo".
Prima ancora di Salvini-Robocop, c'erano stati i due bambini marchiati come nei campi di concentramento contro il censimento dei rom annunciato dal ministro degli Interni, ora altri due bambini intenti a urinare sugli stivali del "Salvini-gerarca". "Durante l'affissione - spiega ancora l'artista-attivista a Repubblica - ho anche ricevuto degli applausi dalla gente, ma poi su Facebook si sono manifestati i soliti leoni da tastiera. Una decina di persone mi ha scritto messaggi privati minacciando me e la mia famiglia e intimandomi di stare attenta nei miei spostamenti. Sporgerò denuncia. Un conto è non condividere i messaggi che voglio lanciare, un altro è arrivare a questo punto. Ho controllato i profili degli autori delle minacce: sono tutti sostenitori di Salvini e postano foto di bambini e gattini, salvo poi scagliarsi contro chi non la pensa come loro. Evidentemente la scorsa notte sono state fatte delle vere e proprie ronde anti-attivismo, perché è stata devastata anche l'opera 'Europa', che avevo collocato in San Babila durante l'incontro tra Salvini e Orban".