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Angelo Maria Perrino

Sanità: arrestato Rizzi, braccio destro di Maroni. Anteprima: l'ordinanza

Ventun persone arrestate per appalti e turbativa d’asta. Tra gli arrestati anche Fabio Rizzi, braccio destro del governatore Roberto Maroni. LEGGI LE CARTE IN ANTEPRIMA

fabio rizzi
Fabio Rizzi

di Fabio Massa

Ventun persone sono state arrestate questa mattina all’alba dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano, in  esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Monza e indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio.  L’indagine, coordinata dalla Procura di Monza e denominata “Smile”, ha ricostruito l’operato di un gruppo imprenditoriale accusato di aver corrotto funzionari delle gare di appalto pubbliche lombarde, bandite da diverse Aziende Ospedaliere per la gestione esterna di servizi odontoiatrici, riuscendo ad aggiudicarsele. Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti episodi corruttivi nei confronti di 10 soggetti investiti di funzioni pubbliche, condizionamenti nell’aggiudicazione e nello svolgimento di appalti indetti da Aziende Ospedaliere della Lombardia, nonché analoghe ingerenze nelle procedure di contrattazione con importanti strutture sanitarie private accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale. Tra i dodici arrestati figura anche Fabio Rizzi, braccio destro di Roberto Maroni, autore della riforma lombarda della Sanità. In manette anche Valentino Longo. Raggiunta da ordine di custodia cautelare anche la moglie di Rizzi: per entrambi la contestazione è di associazione per delinquere. Il Governatore ha convocato l'unità di crisi.

LE CARTE DEL TRIBUNALE DI MONZA

L'ordinanza emessa dal gip così elenca le contestazioni:

- Corruzione di tre funzionari dell’AO di Desio e Vimercate, in relazione alla turbativa d’asta di una gara d’appalto del 2010 dell’AO di Desio e Vimercate del valore di 90 milioni di euro circa e all’omessa contestazione di gravi carenze nella qualità del servizio reso dalle aziende dell’imprenditrice in seno all’AO di Desio e Vimercate in forza del predetto appalto.

- Corruzione di un funzionario amministrativo degli Istituti Clinici di Perfezionamento (ora ASST Nord Milano) in relazione alla turbativa della già citata gara d’appalto del 2014 dell’AO “Istituti Clinici di Perfezionamento” di Milano del valore di 45 milioni di euro circa

- Corruzione di un odontoiatra dell’AO “Policlinico di Milano”, in relazione alle illecite condotte poste in essere per favorire le aziende dell’imprenditrice nell’esecuzione di un appalto in essere presso detta struttura

- Corruzione di due ex funzionari dell’AO di Melegnano (ora ASST Melegnano e della Martesana), in relazione all’illecita estensione di un contratto d’appalto già in essere presso l’AO di Melegnano

- Turbativa di una gara d’appalto del 2015 dell’AO di Desio e Vimercate del valore di 105 milioni di euro circa (rinnovo del precedente appalto), contestata, oltre all’imprenditrice, ai vertici dell’AO al momento dell’indizione del bando (ora mutati);

- Corruzione, da parte di un imprenditore, di Rizzi, Longo e di un ulteriore soggetto dell’entourage del primo, per favorire l’assegnazione di un finanziamento concesso da Finlombarda (finanziaria di Regione Lombardia).

"CONTINUO ASSERVIAMENTO DEI PUBBLICI UFFICIALI AI PRIVATI" - Le indagini hanno fatto, infine, emergere gli “effetti deleteri del continuo asservimento degli infedeli pubblici ufficiali e incaricati di pubblici servizi agli interessi di privati”, dimostrando come “non solo sono stati violati i principi cardine di trasparenza, imparzialità, legalità, indispensabili per una buona amministrazione pubblica, ma si è determinata l'erogazione di servizi scadenti con ricadute, di natura economica e non, sia sugli enti pubblici che sui pazienti”. Il provvedimento cautelare ha disposto, inoltre, il sequestro della somma di 50mila euro a carico - in solido - di Longo e di Rizzi e di 38mila euro a carico del solo Longo, quale profitto della corruzione ai fini della confisca per equivalente.

"QUATTRO IMPRENDITORI VINCEVANO IMPORTANTI GARE D'APPALTO ILLECITAMENTE" - Il colonello Canio Giuseppe La Gala, comandante provinciale dei carabinieri di Milano, ha spiegato: "Sono quattro gli imprenditori che si sono aggiudicati importanti gare d'appalto per la gestione dei servizi odontoiatrici nel territorio lombardo, su cui ha indagato il nucleo investigativo di Milano: le gare venivano vinte illecitamente da questo gruppo con la complicità di undici funzionari pubblici arrestati. Gli arresti sono stati eseguiti prevalentemente nelle province di Milano, Monza, Como, Bergamo e Varese". Le indagini sono partite dalla segnalazione di un componente di un collegio sindacale di una azienda ospedaliera.

I COMMENTI E LE REAZIONI

CATTANEO: "ALTRO COLPO A NOSTRA CREDIBILITA' MA ANDIAMO AVANTI" -  "La notizia di Rizzi ha colpito tutti. Sul piano istituzionale un altro colpo alla credibilità di questo consiglio regionale. Rispetto della legalità ma anche rispetto del principio di innocenza": così il presidente del consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo. Che ha aggiunto: "Non siamo pero' in condizione di fare considerazioni senza conoscere i fatti. Per questo motivo ho voluto riunire i capigruppo e sentito Maroni abbiamo condiviso di attendere l'evolversi degli eventi per valutare se riprendere una discussione su quanto accaduto nel pomeriggio. Noi - ha concluso Cattaneo - intendiamo continuare sulla strada del rispetto della legalita', compreso il sacrosanto principio di presunzione di innocenza". Il presidente de Consiglio respinge l'idea che l'arresto del consigliere Fabio Rizzi, seppure nuovo episodio tra altri, debba portare a una caduta della Giunta guidata da Roberto Maroni, cosi' come chiesto dall'opposizione. "Per quanto mi riguarda - ha detto Cattaneo in una pausa dei lavori d'aula - questa giunta ha la responsabilita'  e il dovere di andare avanti cosi' come ce l'ha il consiglio regionale nello studio di provvedimenti. Siamo tutti coinvolti - ha aggiunto - nel compito di alzare la guardia. E' piu' utile chi chiede le dimissioni, o chi aiuta in modo concreto?". Cattaneo ha quindi voluto sottolineare che, nonostante le inchieste e gli arresti, la Sanita'  in Lombardia "funziona, costa poco ed e' efficiente".

ALFIERI (PD): "LA REALTA' SMENTISCE MARONI: ELEZIONI" - Il Pd lombardo, di fronte all'arresto del consigliere regionale Fabio Rizzi, chiede "discontinuita'" e quindi nuove "elezioni". "Mantovani - ha detto il coordinatore regionale del partito, Alessandro Alfieri -, che era il vice presidente con delega alla sanita', e' stato arrestato; per Garavaglia, che era il braccio destro di Maroni, e' stato chiesto il rinvio a giudizio; ora anche Rizzi, che e' il padre della Riforma sanitaria, e' stato arrestato. Qualche problema c'e', noi avevamo presentato una mozione di sfiducia, Maroni ha sempre negato che ci sia un problema sanita', la realta'  lo smentisce". La soluzione per Alfieri e' dunque drastica: "Bisogna rescindere fortemente il rapporto tra la politica e la sanita' - ha spiegato -. Maroni deve prendere atto che non e' riuscito a garantire discontinuita'  con il passato e l'unico modo per farlo a questo punto e' di andare alle elezioni".

AMBROSOLI: "RIZZI, IL FATTO PIU' GRAVO DEGLI ULTIMI TRE ANNI" - Tra i primi a commentare l'operazione Smile, il consigliere regionale di Patto Civico Umberto Ambrosoli:  “E’ con vera amarezza che devo ribadire un concetto che, per quanto ripetuto, non ha avuto in Consiglio i riscontri e l’attenzione che meritava. E’ da anni che diciamo che la sanità lombarda va messa in sicurezza rispetto alle aggressioni del malaffare e di una pratica corruttiva sempre estesa. Che sia oggi coinvolto proprio il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia è un fatto di gravità forse maggiore anche rispetto agli episodi degli ultimi tre anni. Fabio Rizzi ha avuto infatti per mesi e mesi il ruolo di coordinatore di quella riforma infinita, il famoso ‘libro bianco’ di Maroni, che non riusciva mai ad arrivare a compimento per i continui mercanteggiamenti interni alla maggioranza. E solo la battaglia ostruzionistica dell’opposizione permise al Sistema Sanitario Regionale di vedere sbloccata una riforma necessaria da anni. E’ necessario che almeno oggi –tardivamente!- la risposta della maggioranza non si fermi come di consueto a dichiarazioni di frainteso garantismo, perché non è così che si tutela l’eccellenza della sanità lombarda. Così semplicemente si offende, una offesa reiterata e inaccettabile, il merito di quanti si dedicano onestamente alla loro missione sanitaria, il lavoro del personale che cerca nonostante tutto  di mantenere alto il nome della Lombardia. La responsabilità che attiene alla politica impone di mettere in sicurezza senza indugi il servizio sanitario della nostra regione”.

BUFFAGNI (M5S): "PROBLEMA POLITICO ENORME" - “Aspettiamo Maroni in aula perché chiarisca la situazione. Non deve venire a difendere la sua poltrona o a ribadire il garantismo costituzionalmente sancito, il problema politico è enorme: venga ad annunciare che si dimette per il bene dei lombardi. Dopo l’arresto dell’ex Assessore alla Sanità Mantovani durante la giornata della legalità e quello del Presidente della Commissione Sanità Rizzi e autore della riforma durante il giorno della memoria è un colpo durissimo per la Lombardia. Le scope di Maroni non funzionano, serve una Lombardia a guida 5 stelle”, dichiara Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia, sull’arresto del consigliere regionale Fabio Rizzi.

ROMEO (LEGA): "NON SI GETTI FANO SU SANITA' LOMBARDA" - Gli arresti di oggi non siano utilizzati per gettare fango sulla Sanità lombarda, che resta senza dubbio la migliore d'Italia. Aggiungo poi che la nostra riforma sanitaria, che ha ottenuto anche l'apprezzamento del governo, prevede un forte inasprimento dei controlli a garanzia della trasparenza delle procedure e quindi dei cittadini." Così Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega Nord al Pirellone, interviene sugli arresti di oggi nell'inchiesta sulla sanità in Lombardia.

 


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