Milano

Valtellina olimpica, ma Santa Caterina è in ginocchio

Santa Caterina Valfurva è di fatto isolata dal resto d’Italia da metà giugno. A rischio la stagione turistica invernale: l'allarme di operatori e cittadini

di Alessandro Pedrini
Alla prima nevicata Santa Caterina Valfurva resta isolata. La famosa stazione turistica dell’Alta Valtellina, sede di numerose gare di Coppa del Mondo di Sci e che ha dato i natali a Deborah Compagnoni è in ginocchio da quando a metà Giugno la storica frana del “Ruinon” ha iniziato a muoversi e ad incombere sulla statale.

Il 20 Agosto, con le forti piogge, un enorme masso è caduto sulla provinciale 29 che collega Bormio e il resto del Paese con Santa Caterina Valfurva. Da quel giorno per raggiungere questo delizioso angolo di Paradiso o si sale dal bresciano al Passo del Gavia (2.600 mt) oppure si passa da una strada di emergenza aperta solo agli autorizzati e a rischio con neve e ghiaccio.

L’inverno è alle porte, il Gavia chiude i primi di novembre, il possibile maltempo impedirà anche agli elicotteri di volare per le emergenze. Dopo una stagione estiva drammatica con un crollo di presenze ora cresce la preoccupazione per quella invernale.  Il rischio di chiusura di molte attività è di fatto più concreto. A questo si aggiungono i disagi per la popolazione e i rischi per le persone in caso di emergenza medica.

«Santa Caterina - ha dichiarato il vicesindaco di Valfurva Luca Bellotti - è di fatto un paese isolato. E’ necessario pensare a un’alternativa e subito, perché si va verso l’inverno. Non possiamo rimanere con solo con una pista d’emergenza a disposizione».

A Santa Caterina ci sono circa 250 persone, molte delle quali si spostano verso Bormio per lavoro o per studio.

Il Paese sta di fatto morendo giorno dopo giorno. Le istituzioni sono di fatto latitanti. E pensare che l’Alta Valtellina sarà sede delle Olimpiadi del 2026. Non proprio un bel biglietto da visita per la Lombardia.








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