Milano, 29 apr. (Adnkronos) - Don Gino Rigoldi, per 50 anni al servizio dei ragazzi del Beccaria, e don Claudio Burgio, attuale cappellano della struttura carceraria milanese, sono stati sentiti dagli inquirenti nell'inchiesta che ha portato all'arresto di 13 agenti della polizia penitenziaria e alla sospensione di altri otto per presunte torture, maltrattamenti e falso ideologico. Testimonianze in cui hanno raccontato la reticenza dei giovani ospiti, che mai hanno svelato loro paure e presunti maltrattamenti, e che vanno ad arricchire un fascicolo d'indagine che diventerà sempre più corposo. Il lavoro di ascolto durerà almeno ancora una decina di giorni per sentire altri ragazzi che potrebbero aver visto o subito aggressioni nella struttura, ma anche medici ed educatori che hanno avuto modo di stare accanto alle vittime i cui pestaggi, talvolta, sono stati ripresi dalle telecamere interne del Beccaria. Aggressioni che gli arrestati hanno spiegato come "difesa" lamentando turni massacranti e assenza di una catena chiara di comando. Domani si concluderanno gli interrogatori dei quattro sospesi, oggi in tre (un quarto non ha risposto alle domande del gip Stefania Donadeo) hanno dato la loro versione rispetto all'accusa di aver falsificato le relazioni di servizio per 'coprire' i colleghi.
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