Politica

Alla confusa sinistra serve un'overdose di cultura azionista

Carlo Patrignani


Se OltreManica e OltreOceano Jeremey Corbyn e Bernie Sanders proseguono l'opera di restyling del socialismo liberandolo dalle scorie della fallita terza via di Tony Blair e Billy Clinton e riappropriandosi dei valori dell'uguaglianza, della libertà e della differenza, in Italia si prosegue con le vecchie liturgie e i vecchi arnesi del mestiere: corsa al centro, appelli all'unità contro il nemico, divisioni e scissioni a ripetizione.

Uno spettacolo tanto avvilente quanto, soprattutto, umiliante e lesivo dell'intelligenza e della dignità delle persone considerate, più o meno, come degli oggetti inanimati da usa e getta, al più delle marionette senza cuore nè testa: in sostanza incapaci di intendere e di volere. Basta il richiamo della foresta, la vecchia litugia: Hannibal [la destra] ad portas, e, con il gioco del voto utile, tutto s'aggiusta.

Confuso e smemorato - i due governi di centro-sinistra guidati da Romano Prodi, 1996 e 2006, morti prematuramente sotto il fuoco amico, delle schegge rifondarole - l'establishment della sinistra parcellizzata gira su stesso, si parla addosso, si divide e si ricompone per dividersi ancora in un balletto continuo di trasformismo in attesa del Papa nero, ma senza uno staccio di ricerca e di restyllng.  

E perchè accade tutto ciò? Anna Falcone, che con Tomaso Montanari ha tentato di scuotere dall'inerzia mortale le varie anime della sinistra con il progetto di una Lista unica, punta l'indice sulla "coazione a ripetere: volevamo essere unificanti e siamo diventati [noi del Brancaccio] bersaglio di critiche infondate e ingenerose da parte di Rifondazione comunista e terreno di conflitti. Io voglio sperare di votare per la sinistra che non c’è ancora".

Ma oltre la nefasta "coazione a ripetere" c'è un'altro particolare, e non meno deleterio, fenomeno: la proiezione, ossia mettere negli altri proprie credenze e propri convincimenti: io credo al marchingegno del voto utile, tutti vi credono, oppure io credo che Papa Francesco per aver detto "è moralmente lecito lo stop all’accanimento terapeutico" è un rivoluzionario, e tutti vi credono.

Purtroppo le cose non stanno così: le persone non sono oggetti inanimati da usa e getta nè marionette senza cuore nè testa, nè sono incapaci di intendere e volere, tanto che ormai a votare va appena la metà del corpo elettorale, l'altra metà va felicemente al mare, al cinema, al teatro, disgustata dalla politica degradata a mercanteggiamento di privilegi, prebende e carriera.

OltreManica e OltreOceano, e senza trascurare il Portogallo di Antonio Costa, accade che le persone, uguali a noi ma diverse da noi, rispondono e in maniera entusiasta all'opera di restyling del socialismo, emancipato dalla terza via neoliberista, di Corbyn, Sanders e Costa perchè non solo hanno cuore e testa ma, come noi, sono esseri umani capaci di intendere e volere.

E per star sincronizzati con quanto sta venendo avanti in Inghilterra, negli Usa e in Portogallo, il Brancaccio deve rialzarsi e mettersi in marcia, rinverdendo quel filone culturale e politico, l'azionismo socialista, che non ha esaurito la sua spinta propulsiva pur avendo vinto per pochi mesi nel 1945 con il governo di Ferruccio Parri, alias Maurizio, indigesto a Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi.