Gelo tra BankItalia e il governo. Tasse, Visco stoppa Renzi-Padoan - Affaritaliani.it

Politica

Gelo tra BankItalia e il governo. Tasse, Visco stoppa Renzi-Padoan

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Il sospetto del governo: Bce e Ue dietro le parole di Visco?

Sicuramente quella frase sul debito pubblico che "rischia di non scendere", pronunciata da Ignazio Visco in occasione delle tradizionali Considerazioni finali, non è piaciuta né al premier né al ministro dell'Economia. Ma a far storcere il naso a Renzi e a Padoan - spiegano ad Affaritaliani.it fonti ben informate del Pd - sono state le parole del Governatore della Banca d'Italia sulla necessità di fare di più su "investimenti pubblici e taglio del cuneo fiscale".

Una ricetta, quella suggerita da Palazzo Koch, che non è esattamente (anzi, per niente) quella ipotizzata in questi giorni dall'esecutivo. Il presidente del Consiglio e il titolare dell'Economia - come ha scritto Affaritaliani.it (leggi qui) - stanno lavorando a un intervento di riduzione della pressione fiscale dal primo gennaio 2017, da inserire quindi nella prossima Legge di Bilancio, sul lato dell'Irpef. L'obiettivo è quello di alleggerire la tassazione in particolare sul ceto medio e soprattutto, attraverso le detrazioni, avendo un occhio di riguardo per le famiglie più numerose.

Politicamente una sforbiciata dell'Irpef, con il referendum istituzionale 'vita o morte' (politica) di ottobre alle porte, è certamente molto più di impatto mediatico sugli elettori. Ora però da BankItalia arrivano consigli diversi e, stando alle indiscrezioni in ambienti dem, suggeriti direttamente da Francoforte, cioè dalla Banca Centrale Europea di Mario Draghi. L'Eurotower, d'accordo con la Commissione Ue di Juncker, non vedrebbe di buon occhio un provvedimento sull'Irpef - rischioso per la tenuta del conti pubblici - e quindi Visco preme per altre strade.

Renzi e Padoan non hanno affatto accolto bene le Considerazioni finali e, soprattutto il premier (il ministro dell'Economia è più "pacato" nei giudizi), le avrebbe bollate con i suoi più stretti collaboratori quasi come un'ingerenza telecomandata da Francoforte e Bruxelles. Chi conosce il leader del Pd assicura che ufficialmente non farà mai dichiarazioni contro un'istituzione come la Banca d'Italia ma che, alla fine, con un occhio alla campagna referendaria, farà comunque di testa sua. Nuove tensioni Roma - Ue? Probabile.