Politica
Forza Italia, Berlusconi operato. Un comitato guiderà il partito
Forza Italia, la mappa del potere senza Berlusconi
Continuano a migliorare le condizioni di salute di Silvio Berlusconi, uscito dalla terapia intensiva dopo l'operazione chiurgica al cuore di martedì scorso. La riabilitazione potrebbe essere quindi più rapida delle previsioni formulate alla vigilia dell'intervento. Intanto politicamente continua il dibattito in Forza Italia su come gestire il partito, soprattutto alla luce dell'ipotesi che l'ex Cavaliere voglia lasciare la politica attiva per ritagliarsi un ruolo da padre nobile del Centrodestra (leggi qui). Il fronte dei nordisti azzurri continua ad attaccare il cosiddetto 'cerchio magico', le cui quotazioni sono date molto in ribasso. In particolare, a perdere peso politico e potere decisionale potrebbe essere soprattutto la senatrice Mariarosaria Rossi (sulla quale sono piovute le critiche di Marina). L'ipotesi che circola in queste ore è quella di un compromesso per cercare di evitare il dramma dell'ennesima scissione (dopo quelle di Fini, Alfano, Fitto e Verdini).
La strada sarebbe quella di un comitato che tenga insieme le varie anime azzurre e che prenda le decisioni importanti su alleanze e candidature alle elezioni, soprattutto politiche. Certamente ne faranno parte Gianni Letta, tra i primi ad accorrere al San Raffaele al fianco di Berlusconi, Niccolò Ghedini, storico avvocato dell'ex premier, i due capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti (che da Governatore della Liguria tiene i contatti direttamente con la Lega di Salvini) e le due record-women di preferenze il 5 giugno Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. Ma all'interno di questo comitato - affermano fonti vicinissime al leader azzurro - l'ultima parola spetterebbe a Gianni Letta e a Niccolò Ghedini per quanto riguarda le candidature alle elezioni politiche e amministrative mentre sul fronte dei contatti con gli altri partiti del Centrodestra ad avere un ruolo chiave sarebbero in particolare Paolo Romani e Giovanni Toti. Ed è proprio qui il cuore del compromesso. Il fronte del Nord lavorerà per tenere compatta la coalizione con Lega e Fratelli d'Italia lasciando però alla vecchia guardia non certo salviniana la scelta sulle persone da mettere in lista. Reggerà la tregua armata in Forza Italia? Molto dipende dal recupero di Berlusconi e dalle sue reali intenzioni dopo la riabilitazione.