Politica
Rivolta anti-Berlusconi in Forza Italia
"No all'inciucio con Fini e Casini"
"Le consiglio di andare a leggere il tweet di Marchini fatto il 23 Aprile. Lei è passato da idee poche e confuse a il suicidio politico è il mio mestiere!", scrive Massimiliano. "Ma non si vergogna? A novembre sul palco della Lega con Salvini e Meloni e adesso con il comunista Marchini. E ha pure il coraggio di dire che andrà al ballottaggio???", attacca Rossella. Sono solo alcuni dei tantissimi messaggi arrivati sulle pagine ufficiali Facebook di Silvio Berlusconi e di Forza Italia dopo la decisione di ritirare Guido Bertolaso nella Capitale e sostenere Alfio Marchini anziché la leader di Fratelli d'Italia.
Negli ultimi giorni - osservando i social della galassia azzurra - circa il 90% dei post e dei commenti sono tutti di elettori di Forza Italia delusi per la scelta dell'ex Cavaliere, tanto che dallo staff di Salvini gongolano e ironizzano sulla rivolta in Rete contro Berlusconi. Un rivolta che ha stupito perfino gli stessi esponenti forzisti che avevano messo in conto un certo disappunto della base e dei militanti ma forse non fino a questo punto. Il sentiment che emerge scorrendo i commenti sulla pagina Facebook di Berlusconi è un misto tra rabbia e delusione.
"Ha sbagliato.....doveva stare con Meloni e Salvini a Roma e sempre... Il centro destra deve rimanere Unito. Altrimenti lasci il comando di forza Italia, a chi crede ancora in un centro destra. Toti è un ottimo suo sostituto", scrive Ilaria. E ancora Nicola: "Caro silvio, fin da bambino ero tuo simpatizzante e sostenitore ma ultimamente mi stai deludendo con queste tue decisioni illogiche.......". Poi Flavia: "L'ennesimo inciucio, il nuovo patto in attesa della nascita del partito della nazione, che ammucchiata a Roma, Marchini, Berlusconi, Alfano, Casini, Fini...tra traditori, infami e venduti veramente una bella cozzaglia!".
Siamo davvero di fronte a una sorta di ribellione del popolo e della base di Forza Italia. Tutto può accadere nelle urne, certo, ma se le cose andassero come si legge su Facebook e sugli altri social, la mattina del 6 giugno potrebbe essere davvero l'inizio del tramonto del Berlusconi politico. E non per qualche inchiesta giudiziaria o per qualche dichiarazione del vulcanico Salvini, ma per i voti degli italiani. Che in politica sono quelli che, malgrado tutto, contano davvero. Come Berlusconi, quello del successo del 1994 (e non solo), sa perfettamente.