Berlusconi garantista difende Renzi e Verdini - Affaritaliani.it

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Berlusconi garantista difende Renzi e Verdini

Ma Forza Italia è senza soldi. Retroscena

Giovedì la notizia della condanna di Verdini è piombata nella riunione di Forza Italia proprio mentre Berlusconi parlava delle vicende giudiziarie che stanno riguardando il Partito Democratico. Il leader azzurro ha difeso il suo ex coordinatore: credo che non abbia colpe, paga per altri, ha sottolineato ai presenti a Palazzo Grazioli, ricordando come con il leader di Ala ci sia ancora un rapporto forte di amicizia. Garantista anche sulla vicenda Consip: si parla solo di loro, la verità è che Renzi si è indebolito, l'osservazione dell'ex presidente del Consiglio che ha invitato allo stesso tempo i suoi a non affondare il colpo.

Il partito azzurro non voterà la mozione di sfiducia a Lotti né presterà il fianco agli attacchi a Verdini, anche se agli esponenti di Ala difficilmente verrà aperta la porta del partito. L'ex presidente del Consiglio (la sua speranza è che la sentenza di Strasburgo arrivi entro l'anno) sta lavorando al programma, ha annunciato che una larga parte dei capilista verrà lasciata a sindaci a fine mandato che si sono ben comportati sul territorio e a imprenditori che sta incontrando ad Arcore, ma nell'incontro con i capigruppo e i coordinatori azzurri è tornato soprattutto a parlare della necessità di varare un piano anti-povertà.

A molti azzurri non è sfuggito che Mediaset ha aperto le porte ai Cinque Stelle (Di Maio è stato per esempio da Porro per parlare dei vitalizi e del reddito di cittadinanza) ma l'ex presidente del Consiglio continua a ripetere che una vittoria dei pentastellati alle elezioni causerebbe un aumento delle tasse. L'ex Cavaliere ha citato cifre, progetti (sul tavolo anche l'idea dell'abolizione del bollo delle automobili e delle pensioni per le mamme), spiegando di aver consultato insigni economisti, sostenendo che una inflazione al 3% non è affatto un problema per l'economia.

Ma si è parlato soprattutto della situazione finanziaria di Forza Italia: 32 parlamentari non hanno neanche risposto alle sollecitazioni a pagare le quote spettanti. I vertici azzurri hanno inviato tre giorni fa anche una lettera 'ad personam' riferendo agli insolventi che perdurando questa situazione non saranno più candidati, né invitati al Consiglio nazionale che si terrà il 30 marzo. Ma sono poveri?, è la domanda che l'ex premier ha fatto a chi ricordava alcuni nomi dell'elenco in possesso del tesoriere, Messina. A chi ha proposto uno sconto del 20% agli inadempienti l'ex Cavaliere questa volta ha replicato con durezza: chi non è in regola non solo decadrà dagli incarichi (una parte dei consiglieri regionali non si è neanche iscritta a Forza Italia) è fuori dal partito.