Politica
Berlusconi-Mattarella, tutta la verità. La grazia in cambio del "nì"
Berlusconi ringrazia Mattarella e apre un canale diretto col Colle. La verità sull'incontro
La motivazione ufficiale e' che Berlusconi ieri si sia recato dal Capo dello Stato per ringraziarlo per gli auguri di pronta guarigione che Sergio Mattarella gli aveva rivolto dopo l'operazione al cuore. Si tratta della prima uscita pubblica dell'ex premier dopo il 'check up' negli Stati Uniti. Un colloquio preparato alla vigilia con i fedelissimi Giacomoni e Valentini e grazie alla tela di rapporti che l'ex sottosegretario Letta - presente anche lui al Colle - continua a tessere.
Ma il faccia a faccia tra Berlusconi e Mattarella e' significativo perche' si tratta del primo incontro dopo l'insediamento di Mattarella alla presidenza della Repubblica. Fu proprio l'elezione della prima carica dello Stato a causare la rottura tra il Cavaliere e Renzi. Una scelta rivendicata con forza dal presidente del Consiglio in ogni dove, ma contestata dal Cavaliere, non per una sfiducia nell'uomo Mattarella ma per il metodo scelto dal Pd.
Ora - si riflette in Forza Italia - e' caduto un muro. Ovvero Berlusconi diventa un interlocutore, anche per il dopo referendum. Chiaramente dipendera' dall'esito della consultazione, ma il vis a vis al Quirinale di ieri puo' aiutare - e' l'osservazione di chi nel fronte azzurro non intende abbandonare la strada del dialogo - a ristabilire un confronto costruttivo anche per il dopo 4 dicembre.
Forza Italia fibrilla da settimane, divisa tra un'ala che guarda alla vecchia alleanza con Lega e Fdi, e chi punta a rafforzare il ruolo dei moderati nell'ambito del centrodestra seguendo il progetto Parisi. L'ex premier e' ufficialmente per il no sul referendum e ha promesso al Carroccio che partecipera' ad una manifestazione in grande stile alla vigilia del voto, ma anche in Forza Italia - non solo nel partito di via Bellerio - c'e' la convinzione che i toni che usera' l'ex presidente del Consiglio saranno comunque diversi da quelli di Salvini.
Questa scelta di Berlusconi avrebbe una molteplicità di motivazioni alla base. Innanzitutto, accettando di tenere toni bassi in vista del referendum, così come auspicato dal Colle, Berlusconi spera di poter ottenere la grazia dal presidente Mattarella. Un provvedimento, auspicato da tempo, che lo riabiliterebbe politicamente e che sarebbe quindi il primo vero motivo di questo incontro di disgelo con il Presidente della Repubblica.
Non solo. I toni bassi servirebbero anche a tenere un canale aperto con il premier Renzi, nel caso in cui vincesse il Sì. Se invece vincesse il No, l'ex Cavaliere sarebbe favorevole a un governo con Renzi solo per cambiare la legge elettorale, mettere in sicurezza i conti pubblici con la legge di bilancio e andare poi al voto nella primavera del 2017.
La visita di ieri potrebbe così servire all'ex presidente del Consiglio ad ottenere un "riconoscimento politico" e a costruire un rapporto personale ("clima cordiale", spiegano dal Colle) e ad aprire un canale diretto con il Quirinale che da tempo si spende per un abbassamento dei toni.
Una linea da sempre sposata da Letta e perseguita anche da uomini molto vicini al Cavaliere come Confalonieri. Non a caso l'ex premier a Salvini e Meloni, nell'ultimo incontro tenutosi a palazzo Grazioli, ha detto di non aver mai messo bocca sulla strategia di Mediaset. Ora il Pd da una parte e il Movimento 5 stelle dall'altra si contendono l'elettorato di centrodestra, con la convinzione che e' proprio quel fronte a poter spostare l'ago della bilancia. Ma il Cavaliere, seppur a volte ripeta ai suoi di essere stanco delle liti interne e del 'teatrino' della politica non intende fare un passo indietro, ne' tantomeno indossare i panni del 'padre nobile' del centrodestra. In attesa di avere notizie da Strasburgo, ovvero quell'agibilita' politica che anela e che non e' escluso sia stato uno dei temi, non certamente quello principale, finito sul tavolo del faccia a faccia con il presidente della Repubblica.