Politica

Berlusconi-Renzi, rinasce il Patto del Nazareno


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Matteo Salvini si metta il cuore in pace. Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di fare un'opposizione dura a Matteo Renzi. Anzi, per certi versi, sta tentando in qualche modo in far rinascere il vecchio Patto del Nazareno. Gli sherpa - primo fra tutti il capogruppo a Palazzo Madama di Forza Italia Paolo Romani - sono al lavoro per una sorta di Nazareno-bis che riporti gli azzurri a dialogare con il Partito Democratico. Andiamo con ordine. Dopo le Regionali del 31 maggio e i ballottaggi delle Comunali in molti avevano ipotizzato che l'ex Cavaliere fosse pronto a sferrare l'assalto al governo. Ma così non è. La crisi della Grecia e le turbolenze dei mercati finanziari preoccupano non poco Berlusconi, che, oltre alla politica, pensa al bene e al futuro delle sue aziende di famiglia. Che certamente hanno bisogno di stabilità e non di una crisi di governo. I punti sui quali si potrebbe arrivare a una convergenza tra Pd e Forza Italia sono la riforma della Rai e il ddl Boschi che modifica la Costituzione. Ma già sulla scuola si è notata un'opposizione "morbida" degli azzurri e non intransigente come quella di M5S, Lega e Fratelli d'Italia.

Al Senato - come ha scritto Affaritaliani.it - ci sono 25 parlamentari della sinistra dem pronti a non appoggiare il progetto di revisione della Carta di Renzi e quindi il soccorso di Berlusconi potrebbe evitare all'esecutivo e alla maggioranza un pericolosissimo scivolone. Non solo. L'ex premier, ricucendo il dialogo con il capo del governo, evita la scissione di Denis Verdini e dei suoi fedelissimi. A settembre, quando si ariverà al voto sulla riforma del Senato, Forza Italia potrebbe tenere un atteggiamento in Aula che consenta al Pd e al suo segretario di non andare sotto nei numeri nonostante la fronda interna. Berlusconi vuole anche riottenere una centralità politica sfruttando i rapporti di forza in Parlamento, anche perché qualora si andasse alle urne - sondaggi alla mano - la leadership del Centrodestra (sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta) sarebbe nella mani di Salvini. Infine sembra che i vertici di Mediaset e i figli dell'ex Cav stiano facendo una certa pressione sul numero uno di Forza Italia - indebolito dalla condanna per la compravendita di senatori - affinché decida di riaprire il confronto con il premier e abbandonare i toni da opposizione troppo dura di Brunetta e Salvini.