Fausto Bertinotti: no alla contro-riforma istituzionale
Referendum istituzionale di ottobre, arriva il no di Fausto Bertinotti "Il capitalismo finanziario globale e la democrazia sono incompatibili"
Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera ed ex leader di Rifondazione Comunista, annuncia ad Affaritaliani.it il suo voto contrario al referendum istituzionale di ottobre.
"Ovviamente voterò no, come voterei no a tutto ciò che è accaduto sul terreno della contro-riforma in questi ultimi 25 anni. Non è un fungo ma il compimento di un'opera", afferma Bertinotti. Che argomenta: "Con la rivista Alternativa per il Socialismo abbiamo da lungo tempo costruito il discorso sulla democrazia autoritaria. In tutta Europa, non solo in Italia, si è andati verso un assetto oligarchico della società, poiché il vecchio assetto democratico è stato messo in mora in tutta Europa, Italia compresa".
"Il processo di contro-riforma istituzionale - afferma l'ex leader del Prc - si spiega con l'incompatibilità tra il capitalismo finanziario globale e la democrazia. Per cui in questi 25 anni si è realizzato un processo di costituzione materiale che ha rovesciato la costituzione formale. E le riforme istituzionali del governo Renzi sono il compimento di quest'opera, sono la chiusura di un cerchio. Che non è un fenomeno nuovo e inedito, ma è un processo che si è sviluppato nel tempo e che trova compimento proprio in questa riforma della Costituzione".
A Roma voterà Fassina o Giachetti alle Comunali? "Si può evincere benissimo dalle tante cose che ho scritto e che ho detto. Non faccio dichiarazioni di voto ma il voto è notissimo".
E' possibile costruire in Italia una sinistra alla Syriza (Grecia) o alla Linke (Germania)? "Penso di sì, ma come sta insegnando in questi giorni Nuit Debout a Parigi e come avevano insegnato prima gli Indignados e, dall'altra parte del mondo, Occupy Wall Street, la nascita di un nuovo soggetto a sinistra nasce dai movimenti e dalle rivolte sociali, non dalle alchimie politiche". E che cosa pensi di Marco Rizzo, che con il suo Partito Comunista è ancora legato all'Unione Sovietica, a Marx e a Lenin? "Non penso assolutamente nulla. Non ho nessuna intenzione di pensarci, ci mancherebbe altro".