Centrodestra, Berlusconi punta a battere Salvini. Ecco come. Il piano: i nomi - Affaritaliani.it

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Centrodestra, Berlusconi punta a battere Salvini. Ecco come. Il piano: i nomi

Centrodestra, Berlusconi riporta mezza 'quarta gamba' in Forza Italia. Dopo il voto in Sicilia vertice con Salvini e Meloni

Di Alberto Maggi

Prima le elezioni in Germania con la netta bocciatura della Grande Coalizione Cdu-Spd, poi il voto in Austria con il trionfo dei Popolari di Kurz e il probabile governo con la destra di Strache. Berlino e Vienna sembrano proprio aver convinto Silvio Berlusconi ad accantonare l'idea delle larghe intese e a provare a conquistare una maggioranza in Parlamento alle prossime elezioni politiche, nonostante con il Rosatellum 2.0 al Centrodestra serva almeno il 42-43% dei voti. E' evidente che nonostante la promessa di non volere le larghe intese, dopo il voto se nessuno avesse la maggioranza Forza Italia, assicurano fonti qualificate, "non lascerebbe il Paese senza un esecutivo stabile". Ma per il momento si lavora sul fronte del Centrodestra. Vertici con Salvini e la Meloni non ce ne sono stati e non poteva essere altrimenti. Prima devono passare i referendum autonomisti di Lombardia e Veneto di questa domenica, che tante tensioni hanno creato tra Lega e Fratelli d'Italia, poi, probabilmente dopo le Regionali in Sicilia del 5 novembre, verrà il momento dell'incontro a tre. Lo schema è chiaro confermato da tutti i leader della coalizione.
 
Chi otterrà più consensi nella parte proporzionale, dove ognuno correrà da solo, indicherà al presidente della Repubblica il nome del premier. Per quanto riguarda le candidature nei collegi uninominali di Camera e Senato verranno utilizzati i sondaggi, ovviamente su base regionale. Alla Lega andrebbe quindi il 42% dei candidati, a Forza Italia il 38%, a Fdi il 13% e alla 'quarta gamba' il 7%. Salvini farà la parte del leone nel lombardo-veneto, a Berlusconi la maggioranza delle candidature al Sud e la Meloni si concentrerà nel Lazio e a Roma. L'ex Cav punta a superare il 20% dei consensi e imporsi, come in Austria, davanti alla destra.
 
Il primo punto è l'indicazione "Berlusconi presidente" sul simbolo elettorale, nonostante l'incandidabilità, che secondo alcuni sondaggi porterebbe circa due milioni di voti. Ma la vera novità nel piano del leader azzurro è lo svuotamento della 'quarta gamba' per trasformare Forza Italia in un rassemblement ampio. Mario Mauro è già rientrato e la stessa cosa potrebbero fare anche gli ex Ap di Idea, guidati da Gaetano Quagliariello, i democristiani di Gianfranco Rotondi, l'Udc di Lorenzo Cesa (che solo in Sicilia vale circa il 5%), il movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla, Fare! di Flavio Tosi e il trio repubblicani-liberali-socialisti di Nucara, De Luca e Caldoro. Fuori dal progetti, e quindi fermi sulla costruzione della 'quarta gamba' che punta al 3% e che si affiancherebbe a Lega, Fi e Fdi nei collegi elettorali ci sono Energie per l'Italia di Stefano Parisi e Direzione Italia di Raffaele Fitto.
 
E se davvero il Centrodestra dovesse vincere? Il progetto di Berlusconi prevede tre ministri per Forza Italia e Lega, due per Fdi e il resto tecnici di area. Se gli azzurri dovessero battere il Carroccio si aprirebbe la ricerca del premier. Antonio Tajani sembra più adatto a guidare un governo con il Pd di larghe intese e difficilmente potrebbe avere l'ok di Salvini. Berlusconi sta quindi cercando di trovare l'uomo giusto, non solo tra i politici, per Palazzo Chigi e nel frattempo procede con la costruzione del Centrodestra ma con l'obiettivo di avere i moderati davanti alla destra. Esattamente come in Austria.