D'Anna (Ala): "Voci di provvedimenti giudiziari contro Renzi"

"Non si arresta un sindaco per una turbativa d'asta, per altro sollecitando il bando di gara con criteri che possono favorire le aziende municipalizzate. Un sindaco che, ricordo, resta un servitore della collettività e uno che spende i propri talenti per edificare il bene comune. Non lo si tratta, insomma, apoditticamente come un mascalzone. Di questo mi lamento, questo è l'abuso". Il senatore del gruppo verdiniano Ala Vincenzo D'Anna, intervistato da Affaritaliani.it, commenta così la decisione del Gip di negare la scarcerazione del sindaco di Lodi Simone Uggetti.

Vista anche la condanna di Renato Soru, secondo lei è davvero in atto un'offensiva della Magistratura contro il governo? "Quando dico di temere che ci sia un'aggressione giudiziaria, e non ho mai parlato di un complotto, temo che quella parte dei pubblici ministeri che sono in assonanza con le idee manifestate da Davigo e dal consigliere togato del Csm Morosini portano avanti un pregidizio negativo nei confronti della politica, esacerbando i termini dei loro interventi. In questo - spiega D'Anna - consiste l'abuso di certi poteri. Che poi sia venuto il turno del Pd ad essere sotto la lente di ingrandimento accade perché oggi il Pd è il partito del potere con 5.000 e passa amministratori, con la maggioranza parlamentare e con la maggioranza in quasi tutti i consigli regionali. Non solo il Pd è il più esposto, statisticamente parlando, ma credo che se una parte della Magistratura ritiene consustanziale la corrutela all'esercizio del mandato elettorale è chiaro che questo pregiudizio si eserciterà molte più volte verso il Pd che non verso altri partiti. Così come era ai tempi di Forza Italia, oggi accade nei confronti del Pd".

Lei teme, come qualcuno ogni tanto afferma, che possano esserci azioni o interventi nei confronti addirittura del premier? "E' qualcosa che si bisbiglia nei corridoi del Senato e della Camera. Ogni tanto c'è qualcuno che ammicca a questi fantomatici provvedimenti che sono in itinere e il fatto stesso che se ne parli già contribuisce a creare intorno a Renzi e al governo un'aura di discredito che certamente favorisce i suoi oppositori, sia quelli interni sia quelli esterni. Cioè sia la sua sinistra interna o quella classica, Sel e dintorni, sia Grillo e Salvini, i quali ovviamente rappresentano ognuno a proprio modo l'anti-politica e l'abiura della sapienza e dell'esperienza politica. Vedono la politica come il luogo dei parvenu e come, nel caso di Grillo, del rinnovamento perpetuo raccattando persone completamente impreparate e inadeguate attraverso il Web mandandole nelle istituzioni, come se l'essere nuovo potesse costituire il paradigma dell'essere capace".

Che cosa dovrebbe o potrebbe fare il governo? "E' tutto il ceto politico che dovrebbe fare qualcosa. La prima cosa è non temere queste azioni. La seconda è quella di riformare la giustizia, sia quella civile che quella penale, che è uno degli elementi indispensabili per rinnovare il governo, lo Stato e la nazione, anche sotto il profilo meramente economico. In una nazione dove una causa civile dura anche 15 anni, e quindi la giustizia viene negata, un imprenditore con quale animo sereno si appresta a svolgere le proprie attività? Che si sia accoppiata all'autonomia e al'indipendenza dei magistrati il concetto di irresponsabilità perpetua, anche per negligenza o per imperizia, significa consentire a queste persone di fare il bello e il cattivo tempo senza rispondere di niente a nessuno", conclude il senatore D'Anna.