Def, Renzi costretto a volare basso - Affaritaliani.it

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Def, Renzi costretto a volare basso

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

La verità sul Def "prudente"


Matteo Renzi ha usato una battuta in conferenza stampa con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. "Oggi è San Prudenzio, linea Padoan. Non è la linea del 7,8% di crescita proposta da Palazzo Chigi". Effettivamente il Def varato dal Consiglio dei Ministri nella tarda serata di martedì 27 settembre è decisamente prudente e non rispetta affatto le promesse fatte dal premier, soprattutto per cercare di convincere gli italiani a votare sì al referendum istituzionale. Ma come si è arrivati a 'San Prudenzio'? Perché è passata la linea Padoan? Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, nei giorni scorsi ci sarebbe stato un forte pressing del tridente Bce, Commissione europea e Quirinale su Via XX Settembre e sulla Presidenza del Consiglio affinché si evitassero strappi con i partner Ue. In sostanza Draghi, Juncker e Mattarella avrebbero "invitato" il ministro dell'Economia e il premier a "non forzare la mano" e quindi ad essere molto cauti nella stesura del testo, l'aggiornamento del Def, che sarà la base della prossima Legge di Bilancio. A parte le spese per migranti e terremoto fuori dal Patto - non si tratta di una novità - il leit motiv del documento licenziato dall'esecutivo è proprio la prudenza. Sia nelle stime di crescita, sia in quelle di deficit e debito pubblico. Inevitabilmente anche le misure del governo in Legge di Bilancio non potranno che essere timide e caute, pena l'ira del trio Bce-Commissione-Quirinale che ha in Padoan il suo punto di riferimento in seno al Consiglio dei Ministri. Ed è così che Renzi abbozza, scherza e incassa il colpo. Obtorto collo accetta la linea soft del rigore nonostante l'esigenza politica (ed elettorale) di mettere in cantiere provvedimenti ben più ambiziosi di quelli contenuti nel Def targato Padoan, Draghi, Juncker, Mattarella.