Editoria, stop della Lega ai 5 Stelle. "Giusto dare soldi ai giornali"
Il deputato leghista e segretario della Commissione di Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio ad Affaritaliani.it
"Assolutamente no". Il deputato leghista e segretario della Commissione di Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio, intervistato da Affaritaliani.it, non lascia nemmeno terminare la domanda per esprimere in maniera netta e inequivocabile la sua contrarietà all'emendamento presentato dal deputato pentastellato Adriano Varrica alla Legge di Bilancio 2019 che prevede un “azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria”. L'abolizione dei contributi ai giornali è una delle storiche battaglie del Movimento 5 Stelle e, proprio su un tema di stretta attualità visto il caso del padre di Di Maio e l'attacco dei giornaloni al vicepremier grillino, si profila un nuovo scontro all'interno della maggioranza con la Lega.
"Noi siamo a sostegno dell'editoria, sia cartacea che radiotelevisiva. Siamo disponibili a metterci al lavoro, in mezzo a tante priorità, per rivedere eventualmente alcuni dei criteri, ma crediamo che in nome della libertà di informazione vada garantito il pluralismo e anche sostenuta una professione che altrimenti rischia di estinguersi", afferma senza giri di parole Capitanio.
Ma è normale che un quotidiano come Avvenire nel 2016 (ultimo anno in cui i dati sono disponibili) abbia ricevuto la cifra record di sei milioni di euro di contributi? "Siamo disposti a rivedere i criteri, anche parametrandoli alle tipologie di contratti che vengono fatti, alla possibilità di inserimento di giovani e alle copie vendute. Però il discorso che viene fatto, penso anche dai nostri alleati, non è tanto mirato ai singoli casi ma al comparto nel suo complesso", spiega il parlamentare della Lega.
Perché giornali non politici e non legati al territorio ma in mano a imprenditori privati, come Libero degli Angelucci (3.764.314,20 euro nel 2016) o Italia Oggi (quasi 5 milioni), devono ricevere tutti questi soldi pubblici? "Ripeto, siamo disponibili a rivedere i criteri di assegnazione valutandoli attentamente, ma in questo momento quello che ci veniva chiesto non era tanto una revisione del contratto ma un azzeramento di tutte le forme di sostegno. E noi siamo assolutamente contrari ad una ghigliottina indiscriminata", ribadisce Capitanio.
L'esponente leghista poi afferma: "Ritengo che le normative vadano aggiornate e, personalmente, come ho già detto all'interno del mio movimento, sono assolutamente favorevole e voglio lavorare perché i veri giornali online vengano inclusi e sostenuti".
I contributi pubblici ai giornali (anno 2016)
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