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Politica
Elezioni Lazio: CasaPound punta alla Presidenza di Regione con Mauro Antonini
Mauro Antonini, candidato alla Presidenza della Regione Lazio per CasaPound. Foto di Antonio Mele

La Tartaruga Frecciata di CasaPound è sempre più determinata a effettuare il grande passo nel suo cammino, lento ma inesorabile, verso le Istituzioni. E il 4 marzo 2018 potrebbe essere il punto di svolta decisivo, con l’ingresso di esponenti di CPI in Parlamento e alla Regione Lazio. Se il candidato per le politiche è il segretario nazionale Simone Di Stefano, per quelle regionali la scelta è ricaduta su uno dei fondatori di CasaPound, il trentottenne Mauro Antonini, militante da 25 anni nel panorama della Destra romana, responsabile di CPI nel Lazio e attivissimo sul territorio.

Sposato, una figlia di due anni, è nato e cresciuto nel quartiere di Casal Bertone nella periferia est della Capitale e qualche anno fa è stato selezionato per il viaggio Next Generation 2014 tra i dieci giovani più promettenti in campo socio-politico. Formazione umanistica, viso pulito, fisico asciutto da sportivo qual è, Mauro Antonini lo incontriamo alla Befana che CasaPound ha organizzato con successo nel quartiere rossissimo della Magliana. “Devo firma’ quarcosa?” chiede una mamma della zona, “Mauretto”, come lo chiamano fin da bambino, risponde con un sorriso, ma perentoriamente, di no: “Oggi è la festa dei bambini, quindi non si parla di elezioni, di petizioni, di candidature, di firme”, stroncando così sul nascere ogni voce di “voto di scambio”. Non inganni l’aspetto da bravo ragazzo della porta accanto, Antonini è un tipo tosto e determinato.

CasaPound, gli chiediamo, proviene da un 2017 di grandi risultati elettorali, con il trionfo a Lucca e a Ostia. Ed è evidente che il vostro movimento ha conquistato sempre più spazio nel panorama politico italiano, fino a puntare oggi al 3 % al Parlamento e all’ingresso in Regione Lazio. Da che cosa dipende secondo lei questo successo?

Lo vede con i suoi occhi: alla Magliana, quartiere rosso per eccellenza, siamo riusciti a organizzare una Befana con grande riscontro di pubblico, cosa fino a qualche tempo fa impensabile. E la ragione l’ha descritta alla perfezione un attore di Sinistra, Sergio Castellitto, qualche settimana fa da Lilli Gruber: le nostre attività locali, come le distribuzioni alimentari che portiamo avanti fin dall’inizio della nostra storia quando non ci passava neanche per l’anticamera del cervello di candidarci alle elezioni, hanno sostituito per certi versi l’opera della Sinistra sui territori. Le sezioni rosse chiudono o spariscono tout court, noi le apriamo di continuo. Per usare una definizione incisiva del nostro successo, direi che portiamo avanti, a favore del popolo, quello che la Sinistra ha disatteso e quello che la Destra ha tradito.

Sicuramente, come aveva preconizzato Affaritaliani, CasaPound sembra anche giovare, in misura maggiore rispetto agli altri movimenti della vostra area politica, del vento di Destra che spira in tutta Europa. Come si spiega secondo lei questo fatto?

Il popolo percepisce che noi di CasaPound siamo sinceri, concreti e soprattutto affidabili nelle nostre rivendicazioni e nelle nostre azioni sul territorio. Abbiamo volutamente fondato le nostre politiche sull’intervento mirato e sull’aiuto diretto ai cittadini, lasciando da parte folclorismi di sorta e senza grilli per la testa. Non ci crogioliamo nelle nostalgie: rispettiamo com’è ovvio il passato e l’ideologia alla quale facciamo riferimento, ma siamo proiettati nel presente e nel futuro perché abbiamo a cuore l’Italia e intendiamo cambiarla in meglio a partire dalle istituzioni. È con questo spirito che ho accettato la candidatura a Presidente della Regione Lazio: un viscerale amore per il mio Paese, e in tal senso fonderò la mia attività istituzionale sulla vicinanza e sull’assistenza agli italiani, in primis a quelli in difficoltà, impegnandomi al massimo per migliorarne le condizioni di vita, a prescindere dalla loro ideologia politica.

Qual è il suo programma da candidato Presidente della Regione Lazio?

Come ho appena detto, il programma di CasaPound per la Regione Lazio è impostato sul fine prioritario di migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Cito per esempio il Mutuo Sociale che permetterà di comperare una casa a prezzo di costo senza passare dalle forche caudine delle banche, attraverso l’istituzione di un ente regionale ad hoc. La possibilità di avere una casa di proprietà senza indebitarsi fino al collo con l’eterno rischio di perderla permetterebbe a una giovane coppia di poter pianificare con serenità il concepimento di eventuali figli, andando a risolvere anche un’altra emergenza del nostro Paese: il crollo delle nascite.

Un altro punto saliente del nostro programma riguarda la Sanità. Ci impegneremo con diligenza per fermare la politica dell’accorpamento “selvaggio” degli ospedali e delle Asl. Spesso avviene che strutture con reparti di eccellenza rischino di essere smantellate creando disagio ai cittadini, costretti in caso di emergenza a spostarsi in altre sedi, magari lontane, per ricevere assistenza e cure. Una situazione iniqua.

E una nostra battaglia sarà quella della razionalizzazione dei trasporti pubblici, al momento piagati dalla più assoluta anarchia. Noi puntiamo alla gestione intelligente dei trasporti su “gomma” (bus, corriere) in rapporto ai trasporti su “ferro” (treni e tram) e viceversa, così da venire incontro alle esigenze dei lavoratori e dei pendolari, ora obbligati a fare i salti mortali per spostarsi da una località all’altra e in balia dei capricci dei mezzi pubblici con percorsi che non combaciano, coincidenze a orari impossibili, attese interminabili e così via. Insomma, non promettiamo miracoli né vendiamo fumo: ci muoviamo nell’interesse del prossimo basandoci sulle esigenze reali dei cittadini. Esigenze che, operando da anni sul territorio, conosciamo fin troppo bene.

Cosa ne pensa degli altri candidati suoi rivali nella corsa alla Presidenza regionale?

Innanzitutto, la parola “corsa” non mi piace. Non la considero tale, né la ritengo una sorta di gara a chi risulta più convincente presso gli elettori. Personalmente mi sento investito di una grandissima responsabilità nei confronti dei miei corregionali ed è mio intento affrontare questa campagna elettorale con il più sincero rispetto nei loro confronti. Onorato di poter rappresentare i cittadini alla Regione, la mia non è una “corsa”, né una “gara”, bensì un impegno profondo.

Quanto agli altri candidati, ritengo che Nicola Zingaretti sia una sorta di “orsetto abbracciatutti”, un po’ come Totò Cuffaro era soprannominato “Vasa Vasa”. Senz’altro una figura rassicurante dal punto di vista iconografico e dell’immagine, ma da qui a farne un ideale presidente di Regione fautore di politiche efficaci a favore dei cittadini troppo ce ne passa. Ricandidandolo, il PD dimostra di avere pochissime soluzioni e tutte pessime, un po’ come il m5s con Roberta Lombardi, che ha lamentato personalmente qualche giorno fa l’assenza di “grandi idee” nella sua campagna elettorale. Insomma, se lo dice lei…

Mentre per quanto concerne il Centrodestra, a tutt’oggi non esiste ancora un candidato ufficiale. Pirozzi? Gasparri? Mister X? In questo assurdo tiramolla, agli elettori laziali non è ancora dato sapere. Ricapitolando, dunque, gli altri partiti sembrano accomunati dalla scarsa chiarezza di idee nella presentazione dei loro candidati e dei loro programmi.  Noi di CasaPound, invece, le abbiamo chiarissime: prima gli italiani. Anche alla Regione Lazio.” 

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