Elezioni,a Brescello sciolto per ndrangheta scrutatrice imparentata col boss
Nel Comune di Don Camillo e Peppone sciolto per 'ndrangheta, esposto ai carabinieri di una ex consigliera comunale leghista per scrutatrice imparenta col boss
Indovina chi trovo al seggio? Appena aperti e già esplode il caso. La scrutatrice imparentata col persone implicate nel processo Aemilia e col boss Grande Aracri.
Succede a Brescello, in provincia di Reggio Emilia. Non un Comune qualunque ma quello di Don Camillo e Peppone, ricordate i film di Giovannino Guareschi? La cosa ancora più rilevante è che Brescello è stato sciolto per infiltrazioni della 'ndrangheta il 20 aprile 2016 e ad oggi ci sono ancora i commissari prefettizi ad amministrare la cittadina.
Catia Silva, ex consigliera comunale della Lega nord, più volte minacciata, ma senza scorta, e grazie alla quale hanno commissariato il Comune a guida Pd sotto il gioco del clan calabrese Grande Aracri che lì vi abita, entra nel seggio elettorale 5 in piazza Pallini, a Sorbolo Levante di Brescello, e trova Maria Iaquinta. La donna è la sorella di Giuseppe Iaquinta, imprenditore edile imputato nel processo Aemilia, il primo maxi procedimento giudiziario contro la 'ndrangheta nell'Emilia Romagna rossa, con al centro Brescello sciolto per mafia. Anche il figlio, Vincenzo Iaquinta, ex calciatore della Juventus e della nazionale è imputato nel processo. Entrambi si sono dichiarano innocenti.
Catia Silva in più ha segnalato che il figlio di Maria Iaquinta, Gaetano Belfiore, "risulta convivente con Valentina Nicole Grande Aracri, figlia del boss Nicolino Grande Aracri," già condannato in precedenza e con rito abbreviato nel processo Aemilia. Quando si parla di Grande Aracri, si parla di Cutro e della loro grande comunità calabrese insediata in Emila Romagna da anni. Talmente presente che gli emiliani danno alla zona di Brescello insediata dalle varie famiglie calabresi il nomignolo di “Cutrello”. All'ingresso del piccolo “quartiere” troneggia una villa imperiale con tanto di timpano e colonne in stile monumentale della Grecia antica.
Prima del commissariamento, il sindaco di Brescello Marcello Coffrini descrisse il concittadino Francesco Grande Aracri, fratello di Nicolino e anche questi esponente della famiglia, come “uomo gentilissimo, tranquillo, composto, educato e che ha sempre vissuto a basso livello”.
Alla vigilia delle elezioni Catia Silva, che per le minacce ricevute è riuscita a far condannare Salvatore Grande Aracri, Alfonso Diletto, Carmine Rondinelli, Salvatore Frijio e Girolamo Rondinelli, si è recata con un secondo testimone alla caserma dei carabinieri ed ha presentato un esposto raccontando quanto visto e i legami di parentela a sua conoscenza.
Maria Iaquinta sarebbe stata sorteggiata per questo incarico (nel Comune di circa 5500 anime).
“La donna non avrà niente a che vedere ne’ con il fratello ne’ con il consuocero”, scrive sulla sua pagina facebook la parlamentare 5 stelle Maria Edera Spadori, “ma mi chiedo come sia possibile, nell’unico Comune commissariato per mafia, che una persona comunque in rapporti con altre che hanno più di un’ombra sulle spalle possa venire sorteggiata come scrutatrice in un seggio elettorale”. E ancora: “Trovo solo io inopportuno che chi in un qualche modo ha contatti o parentele con persone implicate nel processo Aemilia faccia parte di un seggio elettorale?... Doveva esserci un controllo dei nominativi sorteggiati nel Comune? Poteva essere fatta una scrematura prima del sorteggio? Chi aveva la responsabilità di controllare i nominativi?”
La parlamentare ha annunciato che stasera sarà al seggio per controllare lo spoglio e che presenterà un’interrogazione alla Camera dei deputati per chiedere chiarimenti sull'accaduto.
Una presenza, quella della 'ndrangheta cutrese in zona, almeno dal 1982. Altro che infiltrazioni. Forse le hanno confuse con quelle delle acque del fiume Enza di cui Brescello è sempre vittima, viste le continue esondazioni.