Politica

Faida in corso nella Commissione Grandi Rischi, Palazzo Chigi che fa?

Giuseppe Vatinno

Il recente sisma che ha interessato di nuovo l’Italia centrale ha fatto esplodere, tar le altre, una nuova polemica nell’ambito della Commissione Grandi rischi che dipende direttamente da Palazzo Chigi.

Infatti, il Presidente della Commissione, il fisico delle particelle Sergio Bertolucci, aveva dichiarato che riguardo alla diga di Campotosto si sarebbe potuto verificare un pericoloso “effetto Vajont” dal nome della diga che cedette rovinosamente nel 1963.

Il numero due della Commissione, Gabriele Scarascia Mugnozza che insegna “Geologia applicata” alla Sapienza ed è quindi un esperto del settore non ha gradito e si è dimesso ritenendo allarmistica la previsione del suo capo che in effetti ha fatto una mezza marcia indietro.

Bertolucci, pur di guadagnare i riflettori mediatici, dopo la riunione del 20 gennaio si è precipitato ad annunciare: “Nella zona di Campotosto c’è il secondo bacino più grande d’Europa con tre dighe, una delle  quali su una faglia che si è parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago, per dirle semplice è l’ “’effetto Vajont’”.

Subito si diffonde il panico e gli esperti devono intervenire smentendo e dicendo che “non ci sono montagne che insistono sul bacino, come il monte Toc da cui si staccò la roccia, che cadendo nel lago, lo fece traboccare nel Vajont”.

Adesso ci sarebbe da capire che cosa intenda fare Palazzo Chigi da cui dipende la Commissione che non pare animata da una produttività esasperata se è vero come è vero che si riunisce “una mezza dozzina di volte l’anno tranne imprevisti”.

Insomma, insieme all’INGV e alla Protezione civile questa Commissione che dovrebbe mettere i n contatto la Protezione civile stessa con il mondo accademico (così sta scritto sul sito), non solo è stitica di riunioni ma ha un gran codazzo di luminari ben pagati dallo Stato che poi se ne escono con queste belle figure di affermazioni e smentite pubbliche chiaro segno anche di un clima interno non proprio idilliaco.

Poi ci sarebbe da capire come mai a capo di una commissione sui rischi geologici ci sia un fisico delle particelle e non un geologo, ma l’Italia, si sa, è terra di misteri…