Politica

FAMIGLIA: LA VERA CENERENTOLA DELLA POLITICA ITALIANA

 

Savona: “In questi anni abbiamo assistito a vari interventi propugnati in difesa della famiiglia ed in luogo di sedicenti politiche familiari, tuttavia potendosi annoverare in azioni spot, prive di una visione olistica e, soprattutto, miranti il contrasto alla povertà”. A sostenerlo è Silvana Ramorino, già responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega Nord Liguria ed oggi referente regionale 1000 Patrie. “ In Italia si confondono le politiche di lotta alla povertà, con le politiche familiari, continuando a ragionare in termini di individuo e non di soggetto famiglia e pensando a quest'ultima come ad uno sfigato da sorreggere. Non è così. L' utilitarismo sfrenato e la globalizzazione, che ne è la sua espressione massima, hanno tolto dignità sia alla persona, derubricata a mero individuo, sia ovviamente alla famiglia, ma l'essere umano è per natura un animale sociale, come insegna Aristotele e la famiglia, quale nucleo fondante la società, non può prescindere dalle relazioni intra ed extrafamiliari. Questo sottintende da parte della stessa conoscenza tacita, capitale umano, tessuto relazionale: fattori che generano produzione e che fanno della famiglia un soggetto produttore a tutti gli effetti, laddove fin qui si è sempre ragionato in termini consumistici mercatizzandola. Quindi la famiglia non solo consuma,fa da ammortizzatore sociale, ma produce anche e non lo dice la Ramorino, ma la Cei che stimò in 536 miliardi per il 2014 il valore di questa produzione , peraltro non rilevata nel pil che, diversamente, ci vedrebbe meno proni come Stato nanzi gli oligarchi europei, a fronte di un migliore rapporto deficit/pil.” “ Attuare politiche familiari vere, significa quindi abbracciare il soggetto famiglia nella sua completezza, dando gambe e fiato alle sue potenzialità in grado di attivare meccanismi virtuosi di economia circolare e sussidiaria:l'unica possibile in tempi di zero risorse da parte degli enti pubblici ,ancora rigurgitanti sintomi da intossicazione di welfare state elefantiaco, buono a creare debito pubblico ed obnubilamento cognitivo nella persona soverchiata e suddita, non spronata e non valorizzata nelle sue capacità. Conclude Silvana Ramorino:”Con i quattro mld di spesa sostenuta per salvare MPS si poteva sostenere il fattore familiare, che tiene conto della capacità contributiva e produttiva della famiglia ed è in grado di generare posti di lavoro.