Politica

Governo, incarico a Casellati. Lite Di Maio-Salvini su Berlusconi

Di Maio: mai con Forza Italia. Salvini: io non mollo Silvio. Berlusconi: da parte nostra nessun veto sui 5 Stelle

Governo, tutto in alto mare dopo il primo giro di consultazioni del presidente del Senato Casellati. Ce ne sarà un secondo, ma per ora resta il veto del M5S su Berlusconi e Salvini non molla Forza Italia.

"Casellati ha tempi stretti e un mandato ben preciso, per verificare i presupposti per una maggioranza con M5s e Centrodestra. Come ho detto più volte, il Centrodestra è un artifizio elettorale, che si presenta diviso anche a queste consultazioni. Quindi le abbiamo ribadito che noi siamo pronti a sottoscrivere un contratto di governo solo con la Lega". Il capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio ha riassunto così la posizione dei pentastellati dopo l'incontro con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, a cui il Presidente Mattarella ha affidato il mandato esplorativo per verificare la possibilità di creare una maggioranza all'interno del perimetro delle sole forze vincitrici delle elezioni, appunto M5S e coalizione di Centrodestra.

"Salvini - ha aggiunto Di Maio - mi ha accusato di porre dei veti. Non vedo perché io non possa porre un veto su Berlusconi e lui sì sul Partito democratico. Noi e la Lega siamo le uniche due forze politiche che non si pongono veti a vicenda. Questo andrebbe compreso, e invece continuiamo a vedere la Lega propinarci l'ipotesi un governo dell'ammucchiata del Centrodestra. Senza questa ammucchiata un governo poteva già partire. E queste consultazioni dimostreranno che l'idea di un governo di Centrodestra ha già fallito. Le uniche forze in grado di dare vita a un governo sono M5s e Lega. Quindi dico a Salvini di decidersi presto, entro questa settimana. E non è mancanza di umiltà. Lui deve prendere in considerazione questo modello di governo alla tedesca che stiamo proponendo. E' lui che deve fare una scelta".

Salvini manda da Casellati i capigruppo della Lega, Giorgetti e Centinaio. Lui prende un volo per Catania e, una volta sbarcato, interpreta così le parole di Di Maio: "Ho il dubbio che il M5S usi Berlusconi per non andare al governo". Quanto a quell'ultimatum, "decida entro questa settimana", Salvini proprio non ci sta: "Non vedo dove sia il rispetto del voto degli italiani: il secondo arrivato che impone le regole del gioco al primo, lui vuole comandare...". Anche Salvini resta sulla sua posizione: "O Di Maio e Berlusconi smettono di dirsi no a vicenda o gli italiani non si meritano di andare avanti un mese in questo modo" e quindi si torni alle urne. Prima di partire, Salvini aveva nuovamente fissato il suo unico paletto: "Noi siamo pronti a fare tutto, tranne che un governo con il Pd. Se Di Maio vuole fare la rivoluzione con il Pd, gli faccio i migliori auguri". A seguire, un tweet con il riferimento alla mancanza di umiltà a cui Di Maio ha risposto dopo l'incontro con Casellati.

Al termine del colloquio con la presidente del Senato Casellati, Giorgetti ha ripetuto il concetto: "Come Lega abbiamo dato dimostrazione di responsabilità facendo numerosi passi indietro. Lo ha fatto anche il nostro segretario Salvini non mettendo la pregiudiziale come premier. Chiediamo che Di Maio faccia lo stesso. Se questi veti cadessero siamo pronti a fare un governo nelle prossime ore. Chiediamo responsabilità per il bene del Paese".
Possibile accordo con M5s che escluda FI? "Non esiste". Risponde cosi' il capogruppo della Lega Giancarlo Giorgetti ai giornalisti che lo interpellano alla Camera.

Berlusconi ha guidato la delegazione di Forza Italia, assieme alle capigruppo Gelmini e Bernini. Le sue valutazioni sono il riflesso della posizione del M5S. "Di Maio ha tacciato la nostra coalizione di artificialtà - esordisce il Cavaliere -. Una cosa assurda, noi siamo insieme da anni, abbiamo governato per nove anni, governiamo insieme in importanti regioni e partecipamo a elezioni regionali. Abbiamo approvato lo stesso programma. I nostri parlamentari sono stati eletti con il voto dei nostri elettori. Questa è una coalizione che non può essere definita non realistica, artificiale. Avendo appreso queste notizie, non abbiamo potuto far altro che manterene la nostra posizione. Noi non abbiamo messo veti su nessuno, il veto viene dai Cinque stelle. Abbiamo casomai insistito che essendo la coalizione del centrodestra quell vincente, spetta a lei indicare il presidente del Consiglio. La Lega, avendo avuto più voti, deve esprimere questo candidato. Abbiamo le nostre idee su come uscire da questa impasse, ma non è questo il momento di esprimerle".

A chiudere, Giorgia Meloni con i capigruppo di Fratelli d'Italia. Entro venerdì Casellati dovrà riferire al capo dello Stato sull'esito dei colloqui. La Presidente del Senato ha anche dato mandato ai suoi questori di collaborare con gli omologhi della Camera per l'istruttoria comune sui vitalizi.

Intanto resta nel Partito Democratico il muro alzato dagli esponenti renziani verso i 5 Stelle. Secondo il segretario reggente Maurizio Martina, per M5S e Lega è arrivato il momento della verità: "Con il mandato alla presidente Casellati di verificare le condizioni per una possibile maggioranza di governo tra centrodestra e Cinque stelle si pone fine alle ambiguità di questi 45 giorni. Altro che aspettare le elezioni regionali, ora è il momento della verità per chi dopo il 4 marzo ha pensato solo a tatticismi e personalismi".

"Se la presidente Casellati intendesse dialogare con noi, siamo disponibilissimi a farlo, ma non credo sia di suo interesse sapere cosa pensiamo di un ipotetico governo tra i due vincitori delle elezioni" afferma Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, intervenendo a Ho scelto Cusano - Dentro la notizia, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Il senatore Pd Dario Parrini: "Il nostro programma è totalmente incompatibile con sparate propagandistiche come il reddito di cittadinanza e l'abolizione della Fornero".

Il capogruppo del Pd al Senato Marcucci, vicinissimo a Renzi, rincara la dose: "Toninelli sa benissimo che il forno con il Pd è chiuso, anzi non è mai stato aperto. Ora Di Maio e Toninelli devono smetterla con i balletti inconcludenti e cominciare a dire chiaramente alla Presidente incaricata Casellati se sono in grado di formare un governo e una maggioranza con il centrodestra. Il Paese non può più aspettare i loro vecchi riti da Prima Repubblica".