Governo M5s, Sgarbi choc: "Di Maio è gay e fidanzato con Vincenzo Spadafora"
Mentre Di Maio cerca maggioranze, arrivano le parole sconvolgenti di Vittorio Sgarbi, dopo quelle di Luigi Bisignani sulla potente lobby gay nel m5s
La formazione del nuovo governo crea non pochi grattacapi a Luigi Di Maio, vittorioso ma senza i numeri per formare una maggioranza senza rivolgersi alle altre forze politiche, e adesso ci si mette pure Vittorio Sgarbi che, sconfitto dal giovane leader del m5s a Pomigliano D'Arco, gli lancia continue frecciate.
L'ultima in ordine di tempo pare ricollegarsi alla sibillina profezia di Luigi Bisignani di qualche giorno fa, quella secondo cui il Movimento sarebbe destinato a soccombere per via di una potente e litigiosa lobby gay al suo interno. Nel programma Quelli dopo il Tg, condotto da Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Mia Ceran, Sgarbi si è prodotto in una dissertazione scioccante su Di Maio: "In realtà mi dispiace aver aggredito questo giovane, che tra l’altro è anche tenero e ha dei sentimenti così nobili. Recentemente ho scoperto che ha un fidanzato, Vincenzo Spadafora. Sono felice finalmente di avere un premier gay, così sereno e affettuoso e sorridente".
A detta di Sgarbi, eletto con Forza Italia, il fatto di additare Di Maio come gay: "È elogiativo, io credo che essere omosessuale sia un elemento in più. Non mi pare che ci sia da vergognarsi di nulla. Abbiamo leggi che tutelano le coppie gay".
Quanto a Vincenzo Spadafora, egli è il responsabile delle relazioni istituzionali di Luigi Di Maio e proviene da esperienze politiche con Alfonso Pecoraro Scanio, Francesco Rutelli, è stato Garante per l'Infanzia - esponendosi a forti critiche dal centrodestra quando aprì alle adozioni gay, elemento riesumato dal Presidente del Movimento per la Vita Italiano Gian Luigi Gigli qualche settimana fa - e Presidente Unicef Italia. Nel m5s, esiste la figura di Rocco Casalino, gay dichiarato e potentissimo capo della comunicazione, e si era pensato che Bisignani con "lobby gay" intendesse soprattutto lui.
Ma le parole di Sgarbi - che, almeno per il momento, non appaiono come una semplice provocazione - aprono nuovi scenari inaspettati.