Politica

Grecia, la Lega: Italia fuori dall'euro prima di fare la stessa fine


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


"Il referendum di domenica prossima in Grecia è una buffonata". Lo afferma ad Affaritaliani.it Claudio Borghi Aquilini, responsabile economico della Lega Nord. "Una consultazione fatta così, con decisioni di macroeconomia in una settimana di tempo e con le banche chiuse è una farsa e per questo non ci schieriamo. Si è arrivati a questa cosa oscena del referendum perché fino ad oggi si è continuato a negare il problema alla radice".

"La Grecia - spiega l'economista del Carroccio - uscirà comunque dall'euro, indipendentemente dal referendum, perché quando si arriva ai controlli di capitale poi non si possono togliere. E' solo una fantasia che la corsa agli sportelli di questi giorni sia la causa del problema, è iniziata dal 2008 la fuga di capitali e il problema sono gli ultimi spiccioli ritirati?", attacca Borghi.

"Fino a quando la Bce garantisce una persona può prelevare quanto vuole, ma quando la Bce smette di garantire, come ha fatto, la banca chiude. Semplice, non ci sono altre possibilità. Se si decide di andare avanti con la Grecia dentro l'euro la Bce può anche aprire il credito alle banche greche, ma a quel punto la gente portebbe fuori anche gli ultimi soldi che sono rimasti. Il problema è che la Grecia non ha 7 miliardi di euro per restituire il debito al Fmi e agli altri creditori. Non solo, non ha i soldi per pagare gli stipendi e per far andare avanti la macchina dello stato".

Borghi spiega: "La Grecia ha bisogno di altri soldi e solo noi, o forse Putin, possiamo prestarglieli. Non avendo la sovranità monetaria Tsipras non ha la possibilità interna di far andare avanti lo stato. Sono convinto che in questo momento i tecnocrati, dalla Lagarde a Juncker, stiano già considerando la Grecia fuori dall'Eurozona". Poi la polemica: "Nonostante l'Italia abbia prestato 40 miliardi alla Grecia, non ho mai visto un italiano al tavolo delle trattative. Renzi ccosa dice? E' d'accordo? Non si sa".

Comunque "il referendum di Tsipras è una pagliacciata. La Grecia uscirà dall'euro a breve e cercheranno con la macchina dell'informazione di manipolare le news per ingigantire i problemi che avrà Atene. La Grecia che esce dall'euro è come la Calabria che esce dalla lira: un'economia sussidiata a cui mancano i sussidi ha per forza dei problemi seri. Il sistema della propaganda europea ingigantirà le difficoltà della Grecia come monito per chi non si sottomette a Bruxelles. Diranno che quello della Grecia è un caso speciale e che per gli altri paesi l'euro è indissolubile ed è il migliore dei mondi possibili".

Borghi conclude: "Cos'altro dobbiamo aspettare per uscire da questo euro? L'abbiamo detto in tempi non sospetti che sarebbe finita così la Grecia? Vogliamo aspettare di essere i prossimi?", si chiede il responsabile economico della Lega. "L'indissolubilità della moneta unica è una palla incredibile, sediamoci attorno a un tavolo e smantelliamo il mostro dell'euro. Andiamocene alle nostre condizioni e prima che sia troppo tardi. Prima che l'Italia finisca come la Grecia".