Il No di Massimo conquista dopo Catania anche Pietralata
E' innegabile quanto D'Alema, da tempo oramai 'disoccupato', non ricopre incarichi politici nè tanto meno parlamentari
Il No di Massimo alla riforma costituzionale di Matteo Renzi e di Elena Boschi, passato alla grande, in trasferta, a Catania, in quanto "inutile e dannosa per il Paese", ha letteralmente conquistato, in casa, nel popolare quartiere di Pietralata a Roma, la numerosa e attenta platea, circa 500 persone, accorsa alla Festa dell'Unità.
E' stato un quasi revival dei bei tempi andati quando il vecchio Pci dominava incontrastato le periferie di Roma che oggi hanno voltato le spalle al Pd e non solo nella Capitale: "negli ultimi anni il Pd ha perso migliaia e migliaia di voti".
E' innegabile quanto D'Alema, da tempo oramai 'disoccupato', non ricopre incarichi politici nè tanto meno parlamentari, tranne la presidenza della Fondazione europea di studi progressisti, la Feps, sappia 'parlare' di politica ed in particolare 'pensare' la politica, come ha dimostrato ieri sera nel confronto con Roberto Giachetti.
Un modo d'essere totalmente libero e poco incline al rispetto dello status quo, ma senza 'rotture' di non ritorno e collisioni irrimediabili, che produce consensi e sonore disapprovazioni insieme, cui sa adeguatamente replicare.
Alla 'accorata' signora che aveva qualcosa da ridire, su quel "pasticcio" della riforma costituzionale di Renzi, che "non abolisce il Senato ma crea una Camera di serie B", calmo e senza scomporsi, da gentlemen, ha risposto: "signora, io esprimo le mie opinioni da semplice cittadino in quanto non ho funzioni politiche e parlamentari: siamo un paese libero, libero, libero. Forse me lo vuole impedire? Siamo in un Paese democratico e libero dove si puo' criticare anche il Presidente del Consiglio".
Per non dire di quanto conosca in profondità vizi e virtù di quel popolo comunista, in cui è cresciuto e di quanto conosca la gloriosa storia comunista, che non ha mai rinnegato, insieme al suo ateismo, ma che ha cercato e cerca, anche con errori, di far evolvere gradualmente nella cultura socialista e socialdemocratica europea.
"Ho tantissimi impegni in giro per il mondo, un convegno internazionale sul futuro della sinistra in America Latina e un incontro a New York con la Fondazione Clinton, per cui di manifestazioni e di campagna elettorale ne faccio ben poca - ha aggiunto con un pizzico di ironia - La faranno i tanti che fanno parte dei Comitati del No, presieduti dal giurista Guido Calvi che non e' un iscritto al Pd".
Nonostante tutto questo, "non ho fatto una corrente del Pd: ho voluto dar voce agli elettori e al popolo del centro-sinistra che non si riconosce nel Pd o che sta fuori del Pd", basta che apra bocca, faccia una semplice dichiarazione, esprima un giudizio, viene subissato di critiche anche feroci e micidiali per cattiveria e malanimo pregiudiziale.
Le critiche - ieri sera a Pietralata lo si è potuto ben vedere - vengono da sempici iscritti, soprattutto da esponenti della ex-Margherita e da vecchi compagni di strada che hanno fatto il Pd a trazione renziana nonchè dalla stessa stampa vicina al Premier.
Resta il fatto che nonostante tutti i suoi atavici difetti, D'Alema sa parlare di e pensare la politica. E' per questo che gode in giro di molte simpatie: se poi si aggiunge che almeno lui un disegno politico ce l'ha...rinverdire la partecipazione popolare, tutelare il dititto dei cittadini a scegliersi i propri deputati e senatori, garantire la libertà d'espressione.