Lega europea, la proposta di Salvini leva per cambiare l’Europa dei banchieri
O si rifonda o l’Europa si autodistrugge
Il Matteo Salvini, a Pontida, con la sua proposta di una Lega europea, stimolo a dibattiti infiniti, ha semplicemente fiutato la direzione del vento predisponendo barra e vele nella giusta direzione. E’ indiscutibile infatti che il sovranismo sia la tendenza più evidente e diffusa ora in Europa. La maggioranza degli europei ha finalmente capito che l’Europa di adesso, così come è strutturata, è destinata all’autodistruzione. Unico rimedio possibile: una rifondazione su un modello diverso.
Lega europea. Un'Europa da rifondare.
Chi non ha ancora capito fa solo finta. E’ questo, ad esempio, il caso della Germania. Gli ‘uber alles’ possono fare e disfare come più gli aggrada in virtù di un’economia solida, diventata così anche grazie ad un recente passato di aiuti europei ( in occasione della riunificazione). E sono pure liberi di non farsi dare sanzioni sulle infrazioni relative al loro surplus commerciale. Ed in questa presa di coscienza globale non c’entrano certo i partiti ‘cosiddetti’ populisti né, men che meno, il segretario della Lega Matteo Salvini.
Dopo anni di finto europeismo, francesi, inglesi, spagnoli, ungheresi, cecoslovacchi e tutti gli altri hanno compreso che gli Stati Uniti d’Europa sono qualcosa di molto diverso dagli Stati Uniti d’America. Con buona pace dei padri fondatori, Romano Prodi in testa, questa Europa è stata una costruzione totalmente artificiale.
Lega europea. Costruita artificialmente dal tetto e senza basi.
Si è partiti dal tetto, rappresentato dall’euro, dimenticandosi di essere completamente senza basi, come linguaggi, tasse,culture, economie e politiche comuni. E’ chiaro che una costruzione di questo tipo non avrebbe dato garanzia di solidità, ed ecco che lo tsunami, rappresentato dalle migrazioni nordafricane, sta spaccando un’unione fragilissima.
Un’Europa che, sotto la guida tedesca, ha praticamente affamato un partner storico come la Grecia in difficoltà economiche e un’Europa che con indifferenza ha lasciato l’Italia sola di fronte all’ondata dei migranti, ora potrebbe pagare tutti questi errori. Questa Europa, che aveva sempre considerato i suoi confini naturali alle Alpi, ora è stata bruscamente riportata alla realtà di prendere atto che i suoi confini sono invece su tutto il Mediterraneo. Riuscirà a reggere?
Lega europea. Le elezioni del 2019 spartiacque tra passato e futuro.
Le elezioni europee del 2019 saranno così un chiaro spartiacque tra l'Europa di oggi e l'Europa di domani. L’ Europa dei popolari e socialisti di oggi ( dove stanno insieme i popolari di Berlusconi e i sovranità di Orban) e quella futura che potrebbe essere guidata dai partiti populisti. Ed è in questa logica che si inserisce la scommessa di Matteo Salvini che sogna un soggetto meno ipocrita e meno basato soltanto sul conto economico.
Un soggetto dove ci sia meno spazio per le ipocrisie di un presidente francese solidale a parole ed egoista nei fatti. Interessato più al petrolio libico che non alla soluzione del problema migratorio. Dove ci sia meno spazio per una direzione economica di una Germania interessata solo a mantenere bassa la crescita in tutta l’area meno che in Europa.
I continui mantra tedeschi sul rispetto del deficit potrebbero scontrarsi con alcuni esempi illuminanti: i paesi con i più alti debiti del mondo sono Giappone e Stati Uniti ( da quelle parti si può stampare moneta) mentre il più basso debito del mondo è della Nigeria. Ogni commento è superfluo.
Ecco un soggetto diverso ed in questo senso la dichiarazione Salvini è qualcosa di più di un gioco di partito, ma potrebbe essere la leva per trasformare l’Europa dei banchieri e dello spread in un’Europa dei popoli, del lavoro e della vera integrazione.