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Politica
Lega, Salvini e Giorgetti 'trasformano' la Lega. Ecco il piano. Cambia tutto

"In futuro non più questa alleanza". Quando sabato scorso Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha affossato il Centrodestra con sei parole non si è affatto morso la lingua, come ha detto scherzando (mica tanto) Silvio Berlusconi commentando le parole dell'ormai ex alleato. E' vero che la vecchia alleanza governa diverse Regioni e numerosi Comuni, e si presenta unita alle Provinciali di questa domenica in Trentino, ma in prospettiva il Carroccio di Salvini e Giorgetti ha in mente altri piani che nulla hanno a che fare con la coalizione che si è presentata fino alle ultime Politiche del 4 marzo. Il punto chiave saranno le elezioni europee del 2019 quando i vertici della Lega puntano a sfondare quota 30%, ad essere il primo partito italiano e a quadruplicare Forza Italia.

Il quadro politico europeo e internazionale ormai ha superato il vecchio schema centrodestra-centrosinistra, come dimostrano anche le elezioni in Baviera, e in Via Bellerio stanno preparando un rassemblement sovranista da lanciare subito dopo il voto per l'Europarlamento che parta dalla nuova Lega nazionale per inglobare altri partiti e movimenti. Primo fra tutti Fratelli d'Italia e, non a caso, Giorgia Meloni ha già manifestato un interesse in tal senso. L'obiettivo è quello di una formazione popolare e populista, ovviamente euroscettica, che ambisca almeno al 40% e che in prospettiva renda Salvini e Giorgetti autonomi rispetto al Movimento 5 Stelle per il governo del Paese.

L'altro target è quello di svuotare Forza Italia sia in termini di consensi sia di amministratori. In questo progetto, ampio e plurale, potrebbero entrare anche i civici arancioni liguri di Giovanni Toti e la corrente Forza Salvini appena nata in Forza Italia. Le parole di Giorgetti non sono state affatto una fuga in avanti (infatti Salvini si è guardato bene dal correggerlo) ma piuttosto hanno posto le basi per la svolta sovranista. Il processo sarà comunque lungo e fino alle Europee si andrà avanti con l'attuale schema del vecchio Centrodestra almeno per le Amministrative e le Regionali (l'anno prossimo si vota in Piemonte). Ma a partire dall'estate del 2019, con l'Unione europea ribaltata dal responso delle urne, verrà lanciato il rassemblement sovranista/populista. Di fatto un'Opa su Forza Italia.

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