Politica
Legge elettorale, in Aula a settembre (forse)
Intanto spunta il lodo Brunetta per il Trentino A.A.
La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito la ripresa in Aula dell'esame della riforma della legge elettorale entro la fine di settembre. Una scadenza fissata tuttavia con la formula procedurale 'ove concluso' l'esame del relativo testo da parte della commissione Affari costituzionali. Nel corso della riunione dei presidenti dei gruppi e' stata registrata, viene riferito, la convergenza per il riavvio della discussione ma resta il nodo politico provocato, nel giugno scorso, dall'approvazione dell'emendamento che modifica l'ordinamento elettorale del Trentino (con possibili consseguenti ripercussioni negative sulla tenuta del Governo nazionale annunciate da Svp). Sul tavolo dei tecnici di Montecitorio e dei gruppi viene, intanto, valutata la possibilita' di una norma transitoria che consenta l'applicazione delle nuove norme non dalle prossime elezioni politiche. Una soluzione che potrebbe sbloccare i lavori in Commissione.
SPUNTA IL LODO BRUNETTA
Per il Pd il voto di giugno che ha modificato il sistema Elettorale del Trentino Alto Adige e' un problema non solo tecnico ma anche politico. Un impasse che rischia di far saltare definitivamente qualsiasi ipotesi di ripresa del confronto sulla legge Elettorale. La questione e' emersa ufficialmente anche durante la conferenza dei capigruppo, dove e' stato prospettato il cosiddetto 'lodo Brunetta', ovvero la proposta di soluzione avanzata dal capogruppo di Forza Italia. La presidente Laura Boldrini, viene riferito, ha garantito che i tecnici verificheranno se il lodo Brunetta puo' essere applicato , cosi' da superare l'impasse. In sostanza, il lodo Brunetta prevede che quanto stabilito dall'Aula della Camera lo scorso giugno con l'approvazione, a scrutinio segreto, di un emendamento che modificava la legge Elettorale del Trentino - passando dal Mattarellum al proporzionale alla tedesca - puo' essere 'aggirato' attraverso una sorta di clausola transitoria. Ovvero, si fa si' che la nuova norma valida per il Trentino entri in vigore non dalle prossime elezioni politiche, nel 2018, ma dalle votazioni successive.
Soddisfatto Brunetta: "Si e' registrata in capigruppo la convergenza sulla conferma del calendario dell'Aula sulla riforma Elettorale. Boldrini fara' le opportune verifiche sulla questione del voto del Trentino". Contrario a qualsiasi "aggiramento del voto dell'Aula" e' invece Ignazio La Russa (FdI): No a qualsiasi ipotesi che possa aggirare le norme cosi' come stabilite dall'Aula solo per convenienza o per ricatto politico". Cosi' come FdI e' contraria "a spostare l'iter della legge Elettorale al Senato, per aggirare le votazioni segrete della Camera e poi mettere qui a Montecitorio la fiducia".
SUL PREMIO DI COALIZIONE TORNA L'ASSE ORLANDO-FRANCESCHINI
Una lunga chiacchierata nella sala del governo prima del Question time alla Camera. Un faccia a faccia, quello tra Andrea Orlando e Dario Franceschini, che ovviamente è stato notato. Dopo la sintonia nei mesi successivi alla sconfitta referendaria, il Guardasigilli e il ministro dei Beni Culturali rinsaldano l'asse e il punto di condivisione, oggi, si chiama 'premio alla coalizione'. Un tassello della legge elettorale ma anche una linea politica: il nuovo centrosinistra, per intendersi.E uno schema che si porta dietro altro, innanzitutto la premiership. Coalizione significa anche non dare per scontato che il candidato premier sia Matteo Renzi. Orlando lancerà la proposta sabato mattina in occasione della presentazione della nuova associazione Dems a Roma Eventi, vicino piazza di Spagna. Franceschini non ci sarà perchè già impegnato ma, ha fatto sapere, che farà una nota per esprimere apprezzamento e sostegno all'iniziativa. "C'è tutto un mondo che si raccoglie attorno all'idea di lavorare per un nuovo centrosinistra. Da Franceschini fino a Romano Prodi", ricorda l'orlandiano Andrea Martella. E pure Giuliano Pisapia, che sabato sarà a Roma con Orlando. E ci sarà anche Carlo Calenda. "Dove c'è qualcosa di anti-renziano, c'è anche lui...", si scherza in Transatlantico. Battute a parte, tra il Guardasigilli e Calenda si sarebbe sviluppato un ottimo rapporto in questi anni di governo, si spiega, e di qui la presenza del ministro dello Sviluppo Economico.