M5s, Di Maio e Grasso: Liberi e uguali e M5s verso un’intesa dopo il voto
M5s, Pietro Grasso potrebbe essere il partner che Luigi Di Maio cerca da tempo per poter governare
Guai a chiamarla alleanza, termine proibito nel vocabolario grillino. Meglio intesa. Sarebbe infatti questa la parola che più è circolata sui telefoni degli esponenti del Movimento 5 Stelle nelle ultime ore dopo la nascita del partito "Liberi e uguali" di Pietro Grasso, secondo quanto riferisce La Stampa.
Luigi Di Maio ha trovato l’uomo che stava aspettando, raccontano. Già perché è tutta una questione di numeri per l'aspirante premier. Il M5S cerca un partner che abbia in dote un numero a due cifre alle elezioni: ecco dunque che se Grasso, il pm anti-mafia e ora anti- Pd, dovesse raggiungere quella cifra ci sarebbero tutte le condizioni per una "convergenza programmatica". Un'allenaza, per dirla chiaramente.
Sempre secondo quanto scrive La Stampa, le proiezioni danno per i pentastellati 170 deputati. Ma Di Maio &co pensano di poter arrivare a 200 e nella più ottimistica delle ipotesi al 35%. In quest'ultimo caso la strada verso il giuramento da premier sarebbe in discesa, ma non v'è certezza alcuna. Ecco allora che è necessario un altro consistente numero di seggi per la maggioranza.
E la Lega? Non è stata archiviata, anzi. Il Movimento si sta strutturando come partito omnibus e il ventaglio di proposte sviluppate va da quelle che si sposano con i canoni della destra ad altre più di sinistra. Questo Di Maio l'ha capito negli Usa, dove si è fatto garante di stabilità.
Stabilità che può salvaguardare dal centro, dov'è ora, e pendere a destra verso Salvini o a sinistra verso Grasso. Da che dipende? Da chi prenderà più voti.