Grillo vs Salvini: "Più schifo di Renzi e Berlusconi insieme". La replica
Sul sacro blog la crocifissione del leader della Lega, accusato di essere "traditore politico", "bluff", "venduto al sistema per ingannare i cittadini"
Beppe Grillo, dopo l'approvazione alla Camera del Rosatellum 2.0, è sul piede di guerra, e questa volta la sua principale vittima è Matteo Salvini. In un post comparso sul "sacro blog", infatti, il leader della Lega viene fatto letteralmente a pezzi, a partire dall'incipit. "Matteo Salvini è un traditore politico. Oggi ha perso definitivamente qualsiasi tipo di credibilità". Dopodiché vengono elencati gli investimenti in Tanzania e i diamanti comprati da Belsito, e Salvini viene accusato da Grillo di aver copiato e di essersi appropriato dei temi e di gran parte del programma elettorale del M5s.
LA REPLICA DEL LEADER DELLA LEGA/ Matteo Salvini accusa i grillini di essere "alleati del Pd" a favore dell'immigrazione e dell'invasione in quanto hanno votato insieme per abolire il reato di clandestinità e introdurre la legge sul reato di tortura. Li giudica incapaci "perfino di ripulire le strade di Roma", ma pronti "a dare le case ai Rom". |
Un "lavoro sporco" e un "bluff" secondo Grillo. Perché ora "Salvini ha gettato definitivamente la maschera. Si è alleato con Berlusconi, Renzi, Alfano, Verdini, Casini, vendendosi completamente a quel sistema che per anni ha fatto finta di contrastare, ingannando i cittadini".
Parole durissime che sembrano scongiurare definitivamente la possibilità di una intesa politica fra Movimento e Lega Nord. E la chiusura è un'ulteriore mannaia: "Parla contro l'Europa ma favorirà proprio il sistema delle banche e delle lobby. E tutto questo solo per avere qualche parlamentare in più al Nord, visto che al Sud la sua patetica ricerca dei voti condurrà la Lega al massacro. La conclusione è che Salvini fa più schifo di Renzi e Berlusconi messi insieme".
Una condanna senza appello che compromette ad aeternum qualsiasi possibile rapporto futuro tra grillini e leghisti. Salvo ovviamente dietro front, passi indietro o di lato ai quali ci ha ormai abituati Grillo in tutti questi anni.