Politica

Paragone Di Battista, asse anti Di Maio. Tentazione scalata interna al M5s

"Se Ale mi dovesse dire “ripartiamo”, io gli risponderei di sì mille volte..."

"Se Ale mi dovesse dire “ripartiamo”, io gli risponderei di sì mille volte..." Lo dice Gianluigi Paragone a La Stampa, confermando l'asse che si è creato tra lui e il possibile futuro leader politico del M5s, Alessandro di Battista. L’intento dei due è prima di tutto quello di cambiare il Movimento dall’interno e di far cadere Di Maio, scrive La Stampa. Un progetto esterno, d’altronde, "è complicato, non è nelle nostre intenzioni". 

Cose che il senatore appena espulso dal M5s ripete anche a Stasera Italia su Rete 4: "Io e Di Battista non organizziamo scissioni... A Beppe Grillo direi che non sono io il problema del M5S e non lo è neanche Alessandro". Sono le parole del senatore Gianluigi Paragone a 'Stasera Italia', su Rete4. Il parlamentare parla della sua recente espulsione dal M5S: "La notizia del siluramento è arrivata la notte del 31, verso le nove... ma deve essere una prassi con i rompiscatole, perché è capitata la stessa cosa con De Falco".  E ancora: "Il programma, per quel che mi riguarda, era un programma che sulle politiche economiche era totalmente diverso dalla manovra che abbiamo dovuto votare, io ho attuato il programma". Il parlamentare ha criticato la leadership di Luigi Di Maio: "Non è riuscito a rendere forte la trama del tessuto del Movimento". E ha negato di voler organizzare una scissione insieme ad Alessandro Di Battista: "Non sono capo cordata di niente".

E allora prende corpo l'ipotesi di una possibile collaborazione per una scalata interna. Ecco perché, scrive la Stampa, i due continueranno a incontrare gli attivisti e a partecipare ai meetup in giro per l’Italia, parlando dei valori e delle battaglie abbandonate da Di Maio: contro le regole di Bruxelles, il sistema bancario e i potentati economici.