M5S, Raggi e Frongia processarono De Vito davanti ai deputati. Le chat segrete
Anche Di Battista, Taverna e Casalino presenti alla gogna pubblica del rivale di Virginia
Nuove rivelazioni nella chat segreta del 2016 relativa al “Dossier De Vito”, che molti smentiscono, ma la cui fondatezza si consolida ogni giorno di più. Protagonisti di questi nuovi screenshot provenienti da una nostra fonte pentastellata e pubblicati in esclusiva da affaritaliani.it, sono Daniele Frongia, allora consigliere comunale e oggi assessore allo Sport dopo essere stato vicesindaco; Paolo Ferrara, ex consigliere del Decimo Municipio e ora capogruppo in consiglio comunale; Monica Lozzi, presidente e all’epoca consigliera del Settimo Municipio; Danilo Barbuto, ex consigliere del Quarto Municipio. Ricordiamo che nella chat – pare creata da Frongia – erano presenti tutti i consiglieri comunali e municipali pentastellati dell’epoca, tranne Marcello De Vito e Tiziano Azzara, ex consigliere del Primo Municipio.
Daniele Frongia pubblica nella chat un messaggio di De Vito (forse proveniente da uno scambio privato con lui o da un'altra chat di gruppo), in cui “il condannato in contumacia” lamenta – in toni piuttosto tragici – lui “che non ha mai rubato niente in vita sua”, di essere stato “accusato di abuso d’ufficio con tanto di parere legale” davanti a cinque parlamentari, due membri del direttorio e uno di un imprecisato “coso”, che ipotizziamo si tratti del comitato d'appello. Interrogato al riguardo di questo messaggio, il nostro confidente pentastellato confida che dovrebbe trattarsi di una riunione “pretesa da Frongia, in cui quest’ultimo, Virginia Raggi e l’altro consigliere Enrico Stefàno accusarono De Vito di abuso d’ufficio davanti a tutti i parlamentari romani tranne uno, ovvero Roberta Lombardi, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco (questi ultimi due ex membri del Direttorio), Paola Taverna, Stefano Vignaroli e Massimo Enrico Baroni, e in presenza di Rocco Casalino (responsabile comunicazione Senato), Ilaria Loquenzi (responsabile comunicazione Camera) e Augusto Rubei, blogger del Fatto Quotidiano e consulente alla comunicazione pentastellata alla Camera”. Quanto agli “otto” cui si riferisce De Vito, pare alludesse ai misteriosi destinatari di una mail che quest’ultimo inviò per denunciare i soprusi e le accuse infamanti affinché si prendessero provvedimenti contro i tre suoi colleghi consiglieri dell’epoca.
Intanto, Daniele Frongia continua nella chat segreta l'istruttoria contro l'assente De Vito, lamentandosi del fatto che negli ultimi tempi i problemi si sono acuiti e snocciolando una serie di accuse a carico del collega, tra cui quella di aver “diffuso un dossier contro Virginia Raggi in Parlamento”… Ma come, un altro dossier, questa volta divulgato da De Vito? Un nuovo tassello da approfondire, decisamente. Le accuse sono inoltre quelle di aver prodotto atti non concordati e neppure condivisi, di aver disatteso le decisioni del gruppo, di non aver supervisionato un collaboratore (Claudio Ortale, poi rinviato a giudizio per truffa aggravata proprio per segnalazione di De Vito) generando danno per il Comune. Tutte accuse infondate che, come abbiamo già visto, De Vito smentì una a una. Frongia dichiara anche di voler vedere se il m5s riuscirà a gestire questo "problema interno" altrimenti non sarà in grado di gestire i problemi di Roma. Profetico, non c'è che dire.
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