Maurizio Murelli ad Affari: "Il pastrocchio di Fiano è anticostituzionale"
Nessuna minaccia, ma pubblico dibattito.
Maurizio Murelli, giornalista ed editore, è stato un militante di estrema destra negli anni ’70. È stato condannato per concorso nell’omicidio del poliziotto Marino. Poiché Murelli ha dichiarato che diversi giornalisti lo hanno contattato sulla vicenda Fiano, ma nessuna intervista è uscita, nell’ottica dello spirito più puro del giornalismo, gli diamo la possibilità di dire la sua.
D: Murelli, Cosa ne pensa della legge Fiano che introduce il reato di propaganda fascista?
R: Che chiamarla legge fa torto alla Patria del diritto. Come sa il diritto l’abbiamo “inventato” a Roma e l’Italia ha dato i natali ai più grandi giuristi che il mondo abbia mai avuto. Questa “roba” è un pastrocchio in base al quale, se legge bene, un giudice di scarso intelletto può condannare persino un collezionista, la stessa RAI Storia per i documentari che continuamente trasmette, l’Archivio Alinari (che vende foto d’epoca), l’Istituto Luce per le stesse ragioni. Il fascismo del Ventennio non ha bisogno di farsi propaganda: ogni città parla per lui e ne fa propaganda. Provi a fare l’elenco delle costruzioni e dei monumenti fascisti in Italia partendo dall’EUR di Roma per finire al Palazzo di Giustizia di Milano. Tanto per dirne una.
Ma poi che cosa significa “propaganda”? Cosa significa se non censura di una libera espressione? Ma veramente mi si può condannare se dico “Fascismo è bello; fascismo è migliore di democrazia”? Ma non è ciò di cui si accusa il fascismo l’aver limitato la libertà di pensiero e espressione? E se c’è una dodicesima norma transitoria che vieta la ricostruzione del Partito Nazionale Fascista (attenzione, sottolineo Partito Nazionale Fascista) lei ha presente quel che dice l’articolo 21? Lo ricordo: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure». Quindi il pastrocchio Fiano è palesemente anticostituzionale.
D: Ieri Repubblica ha parlato di “minacce” fatte da ex terroristi nei confronti del Deputato Pd ed anche il TG1 e Libero hanno parlato dell’argomento. Lei ha fatto un post su Fb. Come risponde ai media?
R: Ma quali minacce? Io continuo a sfidare tutti a pubblico dibattito e duello, a cominciare dal signor Paolo Berizzi che con i suoi articoli continua a provocare, dire falsità, manipolare la verità- Io non minaccio fisicamente nessuno perché ho le armi intellettuali per atterrare questi tragicatori senza neppure sfiorarli. Perché questi media che parlano del mio post non lo hanno citato nella sua completezza? Hanno coì poca fiducia nell’intelligenza dei fruitori dei media? Ci si è messo anche il TG1 della Rai. Dico: il TG1 della RAI! Ma si rende conto? Vengano a interrogarmi. Si interrogarmi, perché poi le interviste non le sanno neppure fare. Sono vergognosi perché dicono idiozie senza neppure bisogno della velina. Si autoprostituiscono per far piacere, scodinzolando, al padrone del vapore.
D: Anche Mario Tuti definito da Repubblica già militante di Ordine Nuovo e Roberto Fiore leader di Forza Nuova- hanno reagito in modo deciso. Questa legge riaccenderà l’odio politico che negli ultimi anni sembrava in via di superamento?
R: Mario Tuti militante di Ordine Nuovo lo dice Paolo Berizzi che è un ignorante (in senso etimologico) che pensa essere faticoso documentarsi. Mario Tuti non ha mai fatto parte di Ordine Nuovo. Ma per rispondere alla sua domanda, no, non sarà questa roba che lei chiama legge a riaccendere l’odio politico. Non so Fiore, ma tanto io che Mario Tuti abbiamo risposto con l’ironia, così come ha fatto la maggioranza delle persone intelligenti. Non si può prendere sul serio questa demenza porcellesca. I vari Fiano non sono neppure meritevoli di odio. Semmai di pietoso disprezzo. Ad accendere l’odio in Italia ci pensa il PD tutti i giorni e prima o poi, non i “fascisti” ma il popolo italiano presenterà loro il conto. La ruota gira e il raggio che ora è in alto prima o poi bacerà il fango che sta sotto.
D: Se incontrasse Fiano di persona cosa gli direbbe?
R: Che ho amici Ebrei intelligenti, che ho amici comunisti intelligenti e che lui è solo un ignorante non perché è ebreo e nipote indegno della grande storia del comunismo, ma a prescindere, come direbbe il Principe De Curtis. Gli ricorderei che a Fiume con d’Annunzio c’erano legionari ebrei che poi fecero la marcia su Roma con gli arditi e presero pure la medaglia. Che il fascismo ha di fatto le leggi razziali così come i suoi compari fanno le leggi ideologiche, ma che fino al 1934 a nessun ebreo è stato torto un capello e che ancora nel 1943 in Senato ci stavano 6 senatori ebrei. E che il fascismo non è quello che corrisponde alla sua narrazione. Nessun fascista che io conosco si riconosce nella narrazione che lui fa del fascismo e ei fascisti. Risponde solo ad un suo personale incubo.
D: Fiano cita spesso le “leggi razziali” volute da Mussolini nel 1938, La sua famiglia è stata deportata ad Auschwitz perché di origine ebraica. Cosa pensa delle leggi razziali?
R: Le leggi razziali fasciste furono meno razziali di quelli in vigore in USA fino agli anni sessanta del secolo scorso, per esempio. Certo, quelle USA come quelle inglesi non erano codificate, incise nel codice, ma mi faccia Fiano un elenco delle vittime ebree tra il 1922 e il 1943 e io gli faccio l’elenco delle vittime razziali per mano della democrazia americana. Per buon peso ci metto anche quelle francesi, belghe e inglesi. Poi pesiamo e vediamo come va a finire.
D: Attualmente, l’estrema destra europea guarda con interesse al modello russo di Putin. Lei ha fatto dei convegni con il politologo russo Aleksandr Dughin. Ritenete che la Russia sia una strada da seguire?
R: Noi non posiamo seguire la strada di Putin che è una via russa di uno stato che è praticamente un impero multietnico e multiconfessionale. Noi Italia abbiamo la nostra via geopolitica che si gioca nel Mediterraneo. Una via massacrata dai nostri politici con la sudditanza agli USA. Ci siamo giocati le nostre opportunità in Siria, in Libia e prima ancora in Iraq e Iran… siamo costretti al vassallaggio a un personale politico che per baciare in bocca un verme necessita della scala.
Putin comunque è un grande statista, certamente il più grande che abbia calcato la scena negli ultimi 70 anni. Freddo, saggio, determinato, giusto, generoso. Ma lei capisce bene che per poterne parlare compitamente avrei bisogno di molto spazio.
D: Cosa pensa dell’atteggiamento occidentale verso la Siria?
R: Semplicemente criminale. Anche qui: mi metta a disposizione 5 pagine del suo giornale e le elenco le motivazioni per le quali i nostri politici occidentali dovrebbero essere processati da un vero e indipendente Tribunale di Giustizia Internazionale.