Politica

Migranti, governo nel caos

Daniele Rosa

No in ritardo e senza strategia. L'"amico" Macron chiude i confini


Anche se la presa di posizione del Governo italiano (obiettivamente molto in ritardo e partita solo quando il problema è esploso) per bloccare l'ingresso ai porti italiani alle navi delle Ong straniere si è concretizzata con un ultimatum a Bruxelles del nostro Ambasciatore Maurizio Massari, ancora non è chiaro quale realmente sia la strategia italiana.

MIGRANTI. QUALE LA STRATEGIA DEL GOVERNO ITALIANO

Dopo aver ricevuto in soli due giorni oltre 10000 migranti e aver finalmente capito che il paese non può più reggere ad un simile tsunami non si riesce a capire dove il Governo Gentiloni voglia indirizzare realmente la politica di accoglienza.

È risaputo che il nostro paese, patria di Machiavelli, è sempre stato la culla della peggior ipocrisia, dell'arte del compromesso e di diffusa ambiguità, stretto da un Vaticano onnipresente e da una sinistra pronta, in nome di una finta solidarietà, a dare una mano a tutti salvo che ai propri cittadini.

MIGRANTI. IL FUOCO DI SBARRAMENTO DI ONG E GIURISTI

E così con una tempestività formidabile. prima ancora che il provvedimento di blocco dei porti diventasse operativo,  è partito il fuoco di sbarramento di Organizzazioni Umanitarie ed esperti di Diritto Internazionale.

Le voci di Medici senza Frontiere hanno subito presentato situazioni  apocalittiche di migranti costretti a  navigare  nel Mediterraneo molto a lungo prima di trovare altri porti,  mentre alcuni esperti di diritto internazionale sono stati pronti a segnalare che, un provvedimento di questo tipo, potrebbe rientrare in un rischio di illecito di tipo umanitario.

Nessuno però ha mai fatto riflessioni di questo tipo verso tutte le altre nazioni europee che, da un lato stanno dando grandi pacche di comprensione sulle spalle del nostro paese mentre dall'altro fanno orecchie da mercante riguardo ai loro precisi doveri in termini di accoglienza.

MIGRANTI. LE DUE FACCE DEI FRANCESI

Se solo ci si sofferma a guardare il modus operandi dei nostri cugini d'Oltralpe si vede come l'ambiguità regni sovrana.
Da un lato le parole comprensive verso il difficile lavoro italiano e, dall'altro, la linea di fermezza del Ministro  dell'Interno francese che conferma, ad esempio che, da Ventimiglia nessun migrante può passare in Francia.

Ed un altro esempio dell'incomprensibile strategia del nostro paese (rispetto agli altri europei) in bilico tra l'accettare tutti gli arrivi e provare a fare un minimo di controllo, lo si può vedere proprio in questi giorni al confine francese di Ventimiglia.


Lì si sta ingigantendo un campo di accoglienza della Croce Rossa, un campo aperto ( per ordine della prefettura di Imperia) senza limiti a tutti gli arrivi.
A tutti gli arrivi, senza se e senza ma.

Invece, a poche centinaia di metri, in territorio francese, non solo non è previsto alcun campo di accoglienza, ma addirittura chi tenta di aiutare i migranti viene portato in tribunale. E siamo nella terra dell'europeista Macron.

MIGRANTI. DA VENTIMIGLIA NON SI VA IN FRANCIA

Questa, criticabile o meno, la differenza.
Sarebbe ora però che il Governo Italiano che, per molti versi sta accompagnando il paese verso una leggera ma sempre più visibile ripresa economica, si affrancasse dalle tante voci irresponsabilmente solidali e disegnasse un modello di accoglienza solidale ma realistico.

Lo chiedono soprattutto i cittadini italiani, che stanno pagando miliardi per l'accoglienza, e lo chiedono le migliaia di volontari, medici, forze dell'ordine che stanno dedicando sacrificio e lavoro quotidiano,  in prima linea sulla porta dall'Inferno libico.